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domenica 19 maggio 2019

Lasagne vegetariane e libri bellissimi.



Siamo a metà maggio e la primavera non è ancora arrivata..quando si è costretti a casa dalla pioggia e non si è appassionati di serie tv, l'unica via d'uscita è ascoltare musica e leggere. In questi ultimi mesi ho ripreso a leggere molto e questa domenica vorrei parlarvi di un libro che mi ha toccato il cuore, e lo faccio mentre in forno stanno cuocendo dele lasagne vegetariane insaporite con il timo raccolto sui monti di San Lorenzo, uno dei luoghi più magici del mio paese.

Ingredienti:
  • 600 gr asparagi
  • 400 gr funghi champignon
  • 1 cipolla grande
  • 15 lasagne fresche
  • 1,3 ml. latte
  •  50 gr. di burro
  •  3 cucchiai di farina
  • Un cucchiaino di timo fresco
  • q.b. sale
  • q.b. pepe
  • 3 cucchiai olio di oliva extravergine
  •  Parmigiano grattugiato q.b.
  • 1 spicchio aglio


In un tegame mettete il burro e un pizzico di sale e quando il burro si scioglierà togliete dal fuoco e aggiungete la farina, mescolando energicamente con una frusta per formare una crema densa. Aggiungete subito il latte , poco alla volta ,mescolando sempre energicamente. Dopo aver incorporato tutto il latte rimettete sul fuoco il tegame e cuocete la besciamella a fuoco lento .Pulite 600 g di asparagi, lessateli e tagliateli a rondelle. Pulite e affettate 400 g di funghi champignon. Pulite e affettate a rondelle la cipolla. Fate imbiondire 1 spicchio di aglio in 3 cucchiai di olio extravergine di oliva. Unitevi i funghi e la cipolla fateli rosolare, quindi aggiungete gli asparagi precedentemente lessati, salate e pepate e aggiungete il timo. Imburrate leggermente una teglia da forno. Distribuitevi uno strato di lasagne, uno di asparagi, uno di funghi, qualche anello di cipolla, 3 cucchiai di besciamella  e una spolverata di parmigiano grattugiato. Continuate la serie di strati fino a esaurire gli ingredienti. Infornate a 200°C per 20 minuti e servite subito.




«Mi arriva una scossa al cervello che mi calma dentro. E non c'entrano soltanto le parole. C'entra come la musica ci porta fuori da noi stessi, lenisce i nostri dolori, scioglie qualcosa nel nostro cuore, ci fa star meglio in modi che non credevamo possibili. [...] La musica è la mia lingua, la colonna sonora che squilla nella mia testa, fatta apposta per soffocar la rabbia di mia madre. È tutto quello che mi dico per sopportare una giornata di spintoni, prese per il culo, insulti. È la mia coperta di Linus, il mio campo di forza, la mia sonora, elettrica, urlante, martellante versione audio della bolla. È il mio Babbo Natale, la mia fatina dei denti, il mio coniglietto di Pasqua. Con la differenza che la musica esiste davvero» (pp. 240-241)
Ogni tanto arriva un libro che ti rende felice mentre lo leggi. Il nuovo romanzo di Michael Zadoorian è quel tipo di libro. Prima di tutto per l’ambientazione:  Detroit è una città che musicalmente mi ha sempre incuriosita, soprattutto grazie alla Motown, una delle mie etichette discografiche preferite,  che qui è nata nel 1959 e ha  prodotto oltre 180 hit n. 1 in tutto il mondo, definendo il suono di un'epoca grazie al genio di Berry Gordy e al talento dei suoi artisti. Sebbene la Motown Records si sia trasferita a Los Angeles nel 1972, la scena musicale di Detroit non fu affatto abbandonata. Verso la fine degli anni '60, la città si affermò come punto di snodo per la scena rock underground, fornendo un terreno battuto per artisti del calibro di MC5 , Iggy e The Stooges e Alice Cooper. Si potrebbe affermare che le radici del punk siano nate proprio qui.. E poi il protagonista: credo che l’ultimo ragazzo a cui mi sia affezionata così tanto durante la lettura di un romanzo sia stato l’Arturo Bandini dei primi romanzi di Fante, e ora è arrivato un altro adolescente a fargli compagnia, Danny Yzemsky che cerca di  equilibrare una vita domestica disfunzionale con l'improvvisa dura realtà del primo anno in un liceo.Beautiful Music, come vi ho anticipato, è ambientato a Detroit nei primi anni '70, mentre la città sta ancora cercando di affrontare disordini razziali. Danny si sta preparando per iniziare il liceo ed è molto nervoso a riguardo. E' un ragazzo introverso, che preferisce costruire modellini di automobili nella sua taverna anziché familiarizzare con i suoi coetanei. Eppure qualcosa arriva a rivoluzionare il suo mondo: è la musica, ascoltata attraverso la radio che diventa  un appuntamento giornaliero e rituale, qualcosa che gli fa dimenticare gli atti di bullismo subiti a scuola, la tristezza che attanaglia sua madre, la faccia preoccupata di suo padre e tutte le sue paure.  È un solitario che si nasconde nella musica per gestire i problemi della sua vita (cosa a me molto familiare).  Ma dopo che una tragedia colpisce la famiglia, la madre di Danny diventa sempre più incostante e arrabbiata per i sismici cambiamenti culturali che si stanno svolgendo nella sua città e nel mondo e trova un buon nascondiglio mescolando alcool e tranquillanti,  Danny trova la sua ragione per continuare: il rock 'n' roll. In particolare, la batteria e le canzoni heavy-guitar di leggende locali come gli MC5 e Iggy Pop. All’epoca non c'era Spotify, nessuna playlist, nessun youtube con le tue canzoni preferite disponibili in ogni momento. Nessun download da Internet. C'è stato un tempo in cui la radio era la regina e gli stati d'animo, i sensi, ruotavano attorno a ciò che decideva di passare il dj. E magari c'erano solo un paio di stazioni decenti. E i dischi erano sempre rari reperti, da ascoltare in gruppo a casa dell’amico fortunato che aveva abbastanza soldi per poterli comprare. Danny trova uno scopo nella sua vita disastrata: diventare un Dj radiofonico per poter fare quello che ama di più, vivere immerso nella musica.
"A scuola vado bene, ma conoscere la musica è la mia forza. So che non ti piacerebbe la musica rock, papà. È molto rumorosa, molto diversa da quella che ascoltavi tu. È tutto un grattare di chitarre, esplosioni di batteria e cantanti che urlano. Sono quel che tu definiresti una manica di casinisti. I musicisti hanno i capelli lunghi e prendono un sacco di droghe, a volte ne muoiono, addirittura. Li odieresti in blocco, ma non m’importa. A me piacciono. Voglio lavorare alla radio e far ascoltare musica rumorosa a tutti. C’è tanto rumore da sovrastare – parole cattive, voci maligne e idee stupide. Sono così stufo di sentirle. Farò quanto è in mio potere per diffondere qualcosa di positivo nell’etere.."
Beautiful Music è un libro che parla di speranza, di passione e di buona musica..cos'altro serve?

domenica 5 maggio 2019

Insalata primaverile ..ma non troppo!


Anche se questa non è proprio una primavera calda a me è venuta voglia di preparare un'insalata fresca e super proteica, che grazie alla varietà dei suoi ingredienti diventa un piatto unico molto gustoso ed energetico.

Ingrdienti:
  • Una mozzarella burrata
  • 6 filetti di acciughe sott'olio
  • 10 fiori di zucca
  • 200 gr di salmone affumicato
  • 2 uova sode
  • 200 gr di legumi misti (ceci, fagioli rossi, fagioli neri.)
  • insalata mista
  • qualche pomodoro ciliegino
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe
  • qualche foglia di timo fresco
Per prima cosa preparate i legumi: io ho usato dei legumi misti surgelati comprati al supermercato, li ho cotti con un pò d'acqua e li ho ripassati in padella con olio e timo. Se preferite e avete tempo usate legumi secchi e metteteli a bagno la sera prima e poi bolliteli con uno spicchio d'aglio. In alternativa potete usare legumi in scatola, l'importante è che li scaldiate in una padella con un pò d'olio e qualche foglia di timo.Lavate i fiori di zucca e ripassateli in padella con i filetti di acciughe. Preparate le uova sode,  lavate l'insalata, e i pomodori. Tagliate il salmone e impiattate, ponendo la burrata nel centro. Aprite leggermente la burrata e riempitela di fiori di zucca e acciughe. Condire con olio e sale..e buon appetito!


Song: "Stupid Cupid" Connie Frances


La prima persona che mi ha parlato di Connie Frances è stata mia madre. Avrò avuto 13 anni e la sentivo spesso canticchiare canzoni americane degli anni 50,che conosceva grazie alle reinterpretazioni in italiano di molti dei cantanti in voga quando era una ragazza...quindi spaziava da Paul Anka a Neil Sedaka, passando per Pat Boone ma la canzone che le sentivo cantare più spesso era “Stupid Cupid” della Frances, e un giorno mi raccontò della violenza che questa famosissima  artista di origini italiane aveva subito nella stanza di un albergo, un episodio che ovviamente aveva turbato molto mia madre e che è rimasto nascosto nella mia memoria fino a qualche giorno fa, in cui per caso mi sono trovata tra le mani questo lp. L’ho messo sul piatto e ho fatto un po' di ricerca sulla vita di Concetta Rosa Maria Franconero, alias Connie Frances, una donna che ha navigato in ogni tunnel oscuro della sua vita con incrollabile tenacia, sempre aiutata dal suo senso dell'umorismo. Connie Frances stata riconosciuta come la cantante femminile più venduta degli anni '60 . Ma il grande lancio avvenne un’anno prima, nel 1959, con” Stupid Cupid” grazie alla quale Connie entrò prepotentemente nelle classifiche USA e salì fino al 14º posto, mentre i primi grandi successi in Italia sono rappresentati dalla sua versione di “Chitarra Romana” scritta originariamente da Aldo di Lazzaro, di due anni più tardi, e sempre nel 1961, di Jealous of You, una versione in inglese de “Il tango della gelosia”. Il successo italiano è durato per quasi tutti gli anni sessanta con brani come “Mamma”, “Dammi la mano e corri”, “Notti di Spagna”, “La Paloma” fino a Regent's Park, che fece da sigla finale a uno sceneggiato sulla Rai. E come era d’uso in quegli anni, molti dei suoi brani vennero importati , tradotti e reinterpretati in lingua italiana come Where the Boys Are (Qualcuno mi aspetta), colonna sonora del suo film “La spiaggia del desiderio” , che ho avuto la fortuna di trovare in 45 giri. Al culmine della sua fama, la Francis appariva spesso in televisione e recitava in molti film per ragazzi, in particolare Where the Boys Are (1960), per il quale ha anche cantato il tema del film. Verso la metà degli anni '60, tuttavia, lei e altri idoli degli adolescenti americani avevano cominciato a crollare sotto l'ombra degli artisti della British Invasion , e la Francis ha messo la sua carriera in pausa per qualche anno. L'8 novembre 1974, dopo un'esibizione al Westbury Music Fair di New York, Connie Francis venne aggredita nel motel dove soggiornava, violentata e soffocata quasi a morte dal peso di un materasso che l'aggressore (mai più rintracciato) le gettò sopra. Il crimine ha causato un crollo nervoso, un matrimonio distrutto e ha interrotto la sua carriera per anni. Nel 1977, a causa di un intervento chirurgico al naso, Connie perse completamente la voce; venne quindi sottoposta ad altri interventi ma anche quando si riappropriò della voce fu costretta a prendere lezioni di canto, cosa che non aveva mai fatto prima di allora. Tornò in studio di registrazione nel 1978 incidendo l'album” Who's Happy Now?” contenente una versione disco di Where the Boys Are. Seguirono altri due album: “Comme ci, comme ça” e” I'm Me Again”, ma al ritrovato successo seguì un'altra tragedia : nel 1981 muore tragicamente il fratello George Franconero jr. a cui era particolarmente legata, assassinato dai sicari della mafia americana. Ritorna a fare concerti ma  deve anche fare i conti con una sindrome bipolare che la costringe al ritiro per altri quattro anni. La sua carriera e in generale la sua vita sono state inoltre condizionate dalla presenza ingombrante di suo padre, che influenzò molte delle sue scelte , sia dal punto di vista artistico che sentimentale: Connie si è sposata quattro volte ma nessuno dei suoi matrimoni è durato a lungo. Il suo vero amore è stato il cantante e attore Bobby Darin, con il quale ha cantato la celebre “You make me feel so young” ed altri successi. Connie ha rivelato di essersi immediatamente innamorata di Bobby ma il padre ha osteggiato la relazione al punto di presentarsi davanti a Darrin con una pistola, minacciandolo. Da quel momento iniziò una lunga corrispondenza epistolare tra i due, numerose lettere in cui parlavano del loro amore osteggiato e quindi amplificato nel loro immaginario. I due si sono incontrati solo due volte dopo l'incidente con il padre di lei, in una delle quali Darrin era in una camera d’albergo in compagnia di due prostitute ma nonostante questo la Francis considera ancora oggi,  il più grande amore della sua vita..probabilmente perchè gli amori mai consumati sono quelli che rimangono per sempre nella nostra memoria.