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domenica 29 marzo 2020

Cotolette di finocchi e provola.




La settimana scorsa mi è stata chiesta una ricetta semplice e "salata" dalla mia amica Chiara di Mestre. Ho aperto il frigo e ho tirato fuori gli ingredienti più semplici che ho trovato: finocchi, formaggio, uova e parmigiano. Ho messo tutto insieme e sono uscite fuori queste cotolette, molto facili ma altrettanto gustose!

Ingredienti
  • 2 finocchi
  • 2 uova
  • pangrattato
  • 10 fette di provola
  • parmigiano reggiano grattugiato q.b.

Tagliate i finocchi a fette di 5-7 mm con un coltello, avendo cura di non rimuovere la parte inferiore in modo che le varie foglie restino unite in una sola fetta. Cuocetele in acqua bollente salata per 10 minuti, quindi scolatele delicatamente e tenetele da parte. Adagiate una fetta di provola su ciascuna fetta di finocchio. Passatele nell'uovo sbattuto. Ricopritele di pangrattato che avrete mescolato con il parmigiano reggiano grattugiato. Ripetete l'operazione una seconda volta in modo da ottenere una panatura uniforme e croccante. Adagiate le cotolette di finocchi su una teglia rivestita di carta forno e cuocetele a 220° per 20-25 minuti girandole a metà cottura. Quando risulteranno dorate sfornatele e servitele ben calde.

Song: "Tamburine Man" The Byrds


Se avessi una macchina del tempo, uno dei luoghi che visiterei per primo sarebbe sicuramente la “Swinging London”; appena arrivata andrei a Kings Road da Bazaar e comprerei una minigonna, per poi andare ad un concerto dei Beatles. Ma quello che per me è stato sicuramente uno dei momenti musicali più belli della storia,come venne vissuto in America? Nel 1964 sembrava che tutti i più grandi successi nelle classifiche pop americane provenissero da band britanniche. Sin dalla prima apparizione fondamentale dei Beatles all’ Ed Sullivan’s show, nel febbraio del 1964, le coste americane erano state inondate da un flusso costante di bande inglesi con abiti coordinati, tagli di capelli alla moda, accenti accattivanti e melodie orecchiabili. Ma le band del Regno Unito non hanno completamente eclissato gli americani durante questo periodo. Le (mie!) Supremes, per esempio, avevano raggiunto la vetta delle classifiche statunitensi con cinque singoli consecutivi nel 1965, e “You have Lost That Lovin 'Feelin'” dei Righteous Brothers era in cima alle classifiche all'inizio del 1965.Il successo britannico fu abbastanza significativo, tuttavia, per costringere il business musicale americano a ricalibrarsi. Nell'estate del 1965, era in atto una rivoluzione della musica pop americana e l’inno di questo movimento era il singolo di successo dei Byrds, “Mr Tambourine Man”. Registrata a Hollywood nel gennaio del 1965, la storia di questa canzone, delle sue influenze e del suo folle successo, è la storia del ritorno dell'America in una lotta transatlantica per il dominio del pop. Nel 1964, Bob Dylan era principalmente conosciuto come un cantautore e Jim Dickson, il manager dei Birds fu in grado di ottenere una registrazione inedita di Dylan mentre eseguiva la sua canzone. Dickson credeva nella musica di Dylan ed era convinto che questa fosse  la canzone di cui aveva bisogno il suo nuovo gruppo. I Byrds , che allora si chiamavano Jet Set iniziarono a lavorare su “Mr Tambourine Man” nell'autunno del 1964 : il primo arrangiamento prevedeva voci di armonia, percussioni e chitarre acustiche, molto in stile folk. Mancava il jingle-jangle della chitarra elettrica a 12 corde del marchio Rickenbacker, che arrivò dopo che McGuinn , ispirato dalla visione di George Harrison in “A Hard Day’s Night” ha scambiato un paio di chitarre per poterla comprare. Il marchio di apertura della chitarra di "Mr Tambourine Man" è stato realizzato da Roger McGuinn, che si è ispirato al “ Jesu Bieber meine Freude" di JS Bach Quando ha suonato quell’entrata sulla 12 corde elettriche, è nato il classico jingle jangle del folk rock.  I Byrds firmarono per la  Columbia Records nel novembre del 1964, in parte su raccomandazione del musicista jazz Miles Davis. L'etichetta, tuttavia, non credeva nella capacità dei giovani musicisti di offrire una registrazione adeguatamente professionale nel tempo richiesto in studio. Quindi i produttori si sono rivolti ai migliori musicisti di studio a Los Angeles, un gruppo di abili musicisti popolarmente conosciuti come Wrecking Crew . I membri della Wrecking Crew avevano suonato in molti dei successi di gruppi femminili usciti da Los Angeles negli anni '60. Questi musicisti hanno anche suonato durante le sessioni dei Beach Boys e, secondo Roger McGuinn, alcuni dei musicisti della sessione di Mr Tambourine Man avevano suonato in “ Don't Worry Baby” dei Beach Boys. (All'epoca, era pratica comune per i gruppi usare musicisti di studio nelle loro registrazioni.) In effetti, McGuinn è l'unico membro dei Byrds a suonare nella prima incisione di "Mr Tambourine Man". E fu lui a chiedere a questi musicisti di ricreare il groove di quel singolo dei Beach Boys. Tambourine Man ha segnato l'inizio della risposta folk-rock americana all'invasione britannica. Columbia ha ritardato l'uscita del singolo per evitare la concorrenza con gli altri dischi dell'etichetta, quindi il Mr Tambourine Man è apparso nella primavera del 1965, entrando nella Top 40 di Billboard il 5 giugno. E chi la fa, l’aspetti: a giugno, Tambourine Man è entrato nelle classifiche del Regno Unito, salendo al numero uno a metà luglio, soppiantando gli Hollies . I Byrds hanno impostato una canzone di Dylan su una battuta dei Beach Boys usando una chitarra dei Beatles per suonare un intro influenzato da Bach, mentre registravano con una band di studio che era abituata a suonare hit da girls band..La musica risultante , un melting pot stilistico , lanciò una vivace difesa delle classifiche americane che presto sarebbero state unite dallo stesso Dylan, insieme a Sonny e Cher, The Loving Spoonful, The Turtles, Mama’s and Papa’s, Simon e Garfunkel e Barry McGuire. Il folk rock non era l'unico stile americano in cima alle classifiche a metà degli anni '60: Motown continuò la sua corsa di successo e l'anima meridionale - evidenziata da Otis Redding e Wilson Pickett - si unì alla mischia. Nel frattempo, la musica da surf dei Beach Boys divenne sempre più ambiziosa e influente, e Paul Revere e i Raiders guidarono un assalto musicale più duro sull'invasione britannica, segnando una serie di singoli di successo. Ma quando i fuochi d'artificio del 4 luglio scoppiarono nell'estate del 1965, la meteorica ascesa musicale di "Mr Tambourine Man" fu il primo chiaro segnale che i gruppi americani erano tornati in gioco per sempre.

domenica 15 marzo 2020

Dorayaki di Damiano.



In questi giorni molto difficili l'unica cosa che possiamo fare è restare a casa e cercare di combattere il senso di impotenza e la paura. Come? Non ne ho idea, posso solo raccontarvi quello che faccio io:
1) Dopo anni di completa inattività ho ricominciato a fare yoga e con grandissima soddisfazione posso ammettere di non essere la cariatide che immaginavo
2) Ascolto tanta musica : vinili ma anche la radio (Capital) 
3) Leggo : ho sistemato tutti i vecchi libri nella nuova libreria e ho scoperto alcune chicche da leggere e rileggere
4) Guardo film
5)Studio con mio figlio, e se non fosse che litighiamo quasi sempre,  sarebbe anche divertente
6) Cucino tantissimo. E insegno a Damiano come si cucina. 
Il punto 6 non è una grande novità nella mia routine quotidiana ma in questi giorni ho quello che di solito mi manca quando mi metto a cucinare : il tempo. Quindi ogni giorno ci mettiamo in cucina e spiego le mie ricette a mio figlio di 7 anni che in questi giorni è diventato bravissimo a preparare il minestrone, le lasagne, i biscotti, e le melanzane alla parmigiana. Per questo motivo, questa volta sarà lui a cucinare la ricetta della domenica e a scegliere il disco che l'accompagnerà..iniziamo!

Ingredienti:


  • 200 g di farina 00
  • 180 g di zucchero a velo
  • 75 ml di latte a temperatura ambiente
  • 1/2 bustina di lievito per dolci (8 g)
  • 3 uova a temperatura ambiente
  • 1 cucchiaio di miele
  • olio di semi
Per farcire:
  • crema alle nocciole e cioccolato
Come ben saprete i dorayaki sono i famosi dolcetti giapponesi di cui Doraemon è ghiotto e si preparano così:
In una ciotola sbattete molto bene le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Unite il miele, la farina e il lievito ben setacciati. Girate con una frusta.
Aggiungete il latte a filo, sempre mescolando. Dovrete ottenere una pastella densa che farete riposare a temperatura ambiente e coperto con la pellicola alimentare per circa 20 minuti. Riscaldate una padella antiaderente appena unta di olio e versatevi al centro una piccola quantità di pastella. Fate cuocere a fuoco basso fino a quando si saranno formate delle bolle sulla superifcie. Girate e proseguite la cottura.
Farcite i dorayaki apponendo un cucchiaio di crema di nocciole e cioccolato al centro di metà dei pancake dal lato meno cotto. Chiudete con quelli restanti facendo in modo che la parte più cotta resti in alto. Servite subito.

Song: " Sono Solo Canzonette" Edoardo Bennato



Per accompagnare i suoi dorayaki Damiano ha scelto uno dei suoi vinili preferiti, "Sono Solo Canzonette" di Edoardo Bennato, il primo disco che gli ho regalato. Il titolo a questo album sembra che  sia stato suggerito al bravissimo Bennato nientemeno che Enzo Jannacci. I due stavano registrando negli stessi giorni in Brianza, in due studi comunicanti. Il mixer dello studio in cui stava registrando Bennato era completamente coperto di nastri di scotch bianco che impedivano di toccare i faders , con tanto di cartello con su scritto  “NON TOCCARE!“. Jannacci, ironicamente , sotto quel “non toccare”  scrisse: “sono solo canzonette”..una presa in giro a tanta paranoia. Bennato ne fu divertito e decise di lavorare su quella frase, e alla fine realizzò l'album più venduto della sua carriera. Come saprete si tratta di un concept album che  si ispira  alla favola di Peter Pan e con semplicità  Bennato smitizza la figura del cantautore come profeta politico o istigatore di masse ben sapendo che, in realtà, le loro parole sono state fondamentali per i giovani. Quelle che lui scrive  "sono solo canzonette" ,otto tracce che spaziano tra il rock e il blues, nate dalla voglia di comunicare il suo pensiero con allegria , distogliendo la mente dai problemi e regalando un pò di  spensieratezza senza escludere la possibilità di riflettere. Non sono trattati politici nè esortazioni di ribellione ma semplici espressioni di un'arte quale è la musica. Perchè alla fine il mondo nell'Isola che non c'è non è tanto diverso dal nostro: ci sono i prepotenti che fanno la voce grossa  come capitan Uncino, i servi ubbidienti, per i quali è più importante avere il bicchiere sempre pieno che aver studiato, come Spugna e i ribelli come Peter, che non vogliono crescere , non vogliono vivere in un mondo in cui non è più possibile essere semplicemente felici, innocenti. Per Bennato le favole «sono state le piattaforme per parlare delle contraddizioni della società, della doppiezza della gente, specie i politici, della pressappocaggine e della grettezza imperante, senza però fare moralismi, senza sembrare retorico. In questo senso è nata la mia "trilogia" fiabesca, dal Pinocchio di "Burattino senza fili" al Peter Pan di "Sono solo Canzonette" fino alla "Fantastica storia del Pifferaio magico". Il messaggio è sempre lo stesso, perché la società è sempre la stessa, i padroni anche. Le favole sono il mezzo per parlarne. L'unica differenza è che nelle favole spesso i cattivi diventano buoni. Nella realtà no». (Edoardo Bennato: Peter Pan anch’Io  L’isola come fuga dalla realtà, Napoli e le canzoni impegnate di Natascia Galeno | Interviste Esclusive)
 Dentro questo album i testi sono pungenti e chiari, così da prestarsi a diversi livelli di lettura : un bambino ne coglie la magia che lo fa entrare nella favola, un adulto riesce a respirare la tensione e il fermento della società italiana di fine anni 70. A me fa venir voglia di cantare e sono felice di poterlo fare assieme a mio figlio.