“Come mi piacciono le cose piccole..sono le cose più difficili da fare le cose piccole, raccontano la cura..”
Questa è una frase tratta dal film “Figli” diretto da Mattia Torre, un regista geniale e acuto che purtroppo ci ha lasciati troppo presto. E’ vero che le cose piccole fanno la differenza perché racchiudono qualcosa di breve e irripetibile. La cura dei dettagli, la ricerca degli ingredienti giusti, delle proporzioni. Perché quello che si mangia deve appagare tutti i sensi, non solo il gusto. E quindi quando al supermercato ho visto questi piccoli peperoni dolci ho subito immaginato di perdermi nella cura della loro preparazione, lasciandomi guidare dalle mani e dall’ispirazione, senza fretta. E riflettendo alle cose piccole il pensiero non può non andare alla mia collezione di 45 giri, piccoli tesori che scandiscono i momenti della mia giornata. Quindi ora metto sul piatto “If I Feel” dei Beatles e inizio a cucinare per voi.
Ingredienti:
9 peperoncini (dolci)
4 fette di pan carrè
1 manciata di olive verdi
100 gr di ceci in scatola
1 ciuffo di prezzemolo
2-3 cucchiai di parmigiano (grattugiato)
q.b. di olio d'oliva (extravergine)
q.b. di sale
q.b. di pepe
Accendiamo il forno a 180°. Iniziamo a sbriciolare il pane in una ciotola, aggiungiamo le olive tagliate a pezzetti, il prezzemolo, aggiungiamo anche il parmigiano grattugiato, un filo d'olio, sale e pepe. Frulliamo i ceci con il minipimer, con un filo d'olio e aggiungiamoli al ripieno. Amalgamare bene tutto.
Tagliamo la calotta superiore dei peperoni e delicatamente svuotiamoli dai semini interni, poi laviamoli e riempiamoli con il composto preparato in precedenza. Sistemiamo i peperoncini su una teglia rivestita con della carta forno, irroriamoli con un filo d'olio e inforniamoli 15-20 minuti circa.
Song: “If I Feel” The Beatles
Tra il 15 gennaio e il 4 febbraio 1964, i Beatles alloggiarono nell'esclusivo Hotel George V di Parigi, durante la loro serie di concerti al Teatro Olympia. Sapendo che il loro film in uscita avrebbe avuto bisogno di nuovo materiale originale, avevano chiesto un pianoforte verticale nella suite allo scopo di scrivere queste canzoni. E “If I Fell” venne scritta qui. John la considerava “a silly love song” , quasi a giustificare il fatto che uno come lui, ironico e pungente, potesse avere un lato romantico. Forse a causa della sua recente infatuazione per Bob Dylan , John Lennon iniziò a sperimentare una scrittura lirica più espressiva e persino autobiografica .Il testo della canzone venne scritto in aereo, su un biglietto si San Valentino, che verrà poi battuto all’asta negli anni ’80 per ben 7800 sterline . If I Fell è indubbiamente e di gran lunga una delle composizioni più autorevoli del primo periodo beatlesiano. Il testo, spesso frettolosamente giudicato, è in realtà più curato della maggior parte delle altre canzoni dei Beatles di quegli anni. Come accadrà sempre nei lavori più maturi di Lennon, le parole sposano molto efficacemente la musica, riuscendo a trasmettere con grande espressività il dilemma interiore di chi vorrebbe intraprendere una nuova storia, ma esita perchè quella precedente non è ancora del tutto finita. I colpi di scena lirici di questa canzone, che coinvolgono la contemplazione di entrare in una seconda relazione mentre si è ancora coinvolti con qualcun altro, erano abbastanza discutibili, specialmente per il clima musicale nel 1964. Ma i Beatles, erano abituati ad assumersi dei rischi. Probabilmente, questo è stato uno dei primi. Nelle esibizioni live era quasi impossibile riuscire a sentire le parole della canzone a causa delle urla delle fan. A me questa canzone piace moltissimo, come tutte le interpretazioni vocali di John Lennon dei primi dischi , prive di quegli effetti sonori che sperimenterà successivamente. Anche in questo caso, come dicevo all'inizio del post, per me vale il concetto "less is more": non sempre servono grandi artifici per rendere speciale un prodotto, che sia musica, cibo o qualsiasi altra cosa, quello che conta è la cura nei piccoli dettagli.