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lunedì 16 maggio 2016

Torta vegan al cacao e nocciole.



...6.30, Otis, caffè e torta al cioccolato..quale risveglio migliore? 


Ingredienti:
  • 200 gr farina 00
  • 40 gr cacao amaro in polvere
  • 70 gr nocciole pelate
  • 150 gr zucchero di canna
  • 50 ml/gr olio di semi (mais o girasole)
  • 250 gr latte di soia (o latte di riso)
  • 10 gr  lievito per dolci
  • mezzo cucchiaino bicarbonato (2 gr)
  • un pizzico di sale
  •  gocce di cioccolato fondente (o cioccolato tritato) q.b.
  • granella nocciole q.b.

Preriscaldare il forno a 180°
Con l’aiuto di un mixer (o frullatore) tritare finemente le nocciole pelate insieme allo zucchero di canna. In una ciotola capiente setacciare la farina 00, il cacao amaro, il lievito, il bicarbonato e un pizzico di sale, quindi unire il trito di nocciole e zucchero e mescolare bene il tutto.
In un’altra ciotola unire e mescolare il latte di soia (o riso) e l’olio.
A questo punto, versare a filo la miscela di latte e olio nella ciotola degli ingredienti secchi e mescolare con una frusta a mano (o cucchiaio) per amalgamare bene il tutto.
Ora versare l’impasto in una teglia  foderata di carta forno (meglio se bagnata e strizzata) e ricoprire la superficie della torta con una bella manciata di gocce di cioccolato e un po’ di granella di nocciole.
Infornare a 180° e cuocere per 30-35 minuti. Fare sempre la prova stecchino per verificarne la cottura. A cottura ultimata sfornare la torta e lasciarla raffreddare..

Song: "A Change is gonna come" Otis Redding.



Registrato in un solo giorno con una backing band strepitosa come i Mar-Keys (tra i quali Isaac Hayes alle tastiere e Steve Cropper alla chitarra), il terzo album di Otis Redding, Otis Sings Soul, è stato il suo primo numero uno nella classifica R&B americana oltre che un enorme successo commerciale e critico.
Pioniere del crossover, in grado di mescolare pop, rock, gospel, blues e soul, Otis Blue è un insieme di pezzi brevi e incisivi (quasi tutte cover, come costume dell’epoca, più un paio di originali) capace di creare un equilibrio perfetto tra ballate strappacuore ed esuberanti brani da ballare.
Tre delle cover in scaletta sono prese dal repertorio di Sam Cooke (A Change is Gonna Come, Shake e Wonderful World) ed una è rubata in casa Motown, con un’interpretazione formidabile di My Girl dei Temptations alla quale Redding regala un’impronta molto sentita, perfetta nel mettere in scena il dolore che la (pur magnifica) versione originale non riusciva a trasmettere in pieno.
Famosissima, soprattutto per le varie ed infuocate performance live, la versione black di Satisfaction di The Rolling Stones che rende plausibile la boutade di un giornalista dell’epoca che accusò gli Stones di aver rubato la canzone proprio a Otis Redding.
Tra i brani autografi è necessario ricordare I’ve  Been Loving You Too Long, torch song di grandissimo impatto, interpretata con un trasporto ancora oggi capace di emozionare l’ascoltatore e la versione originale di Respect che un paio di anni più tardi sarebbe diventato uno dei maggiori successi di Aretha Franklin.
Otis Blue è riconosciuto come un autentico capolavoro da ogni appassionato di musica Soul ma chiunque troverà davvero difficile individuare difetti in un album praticamente perfetto. La grana del suono, una band in stato di grazia, l’ottimo abbinamento tra la sezione fiati e quella ritmica oltre, ovviamente, alla voce di Redding potente e sexy, rendono questo disco uno dei punti di riferimento per la musica del XX secolo.
Un pezzo di plastica nera, tra i più viscerali della storia della musica registrata...

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