Ingredienti:
- 2 melanzane
- 2 zucchine
- 200 g di passata di pomodoro
- una cipolla
- un mazzetto di basilico
- olio extravergine d'oliva
- zucchero
- sale, pepe
- 5 pomodori pizzutelli
- 200 g di pesto
Lavate le zucchine, tagliatele a fette alte mezzo cm e grigliatele. Cuocete allo stesso modo anche le melanzane lavare e asciugare.
Preparare il pesto (seguite le istruzioni nella ricetta degli spaghetti di zucchine!). In una ciotola unite il sugo di pomodoro al pesto ottenuto, mescolando in modo che si amalgamino.
Formate dei sandwich disponendo a strati melanzane, zucchine, due foglie di basilico, qualche pezzetto di pomodoro e un cucchiaio di pesto rosso. Lasciate raffreddare per un paio d'ore e gustateveli dopo essere tornati da una lunga giornata di mare!
Song: "Break On Through" The Doors
Mi sembrava doveroso parlare dei
Doors, gruppo grazie al quale, da adolescente, ho iniziato a comprare e collezionare vinili. Sono
trascorsi 50 anni dall’uscita di “The Doors”, uno dei migliori album di debutto
nella storia del rock, con una mescolanza generi che spaziano dal rock, al
blues, alla classica, al jazz
accompagnati da una lirica fortemente poetica. Visionario, intenso, selvaggio,
il disco è un saggio del talento poetico di Morrison, ma anche della
straordinaria abilità degli altri musicisti: Robby Krieger, ottimo compositore
e chitarrista,,Ray Manzarek, tastierista e organista in grado di comporre ed
eseguire anche melodiche linee di basso, John Densmore, batterista jazz in
perfetta sintonia con i tempi teatrali e i rituali ipnotici della band.
L'alchimia musicale dei Doors fonde blues e rock psichedelico, poesia decadente
e teatralità, rituali occulti ,fornendo un contesto seducente per la voce
accattivante di Jim Morrison. "Light My Fire" è stato il brano che ha
superato le classifiche e ha consacrato la band nel girone delle star, ma il resto
dell'album è altrettanto impressionante: "Break on Through" (il loro
primo singolo ) due minuti tiratissimi per un inno generazionale Morrison
predica la ribellione e la ricerca della libertà assoluta, “Soul Kitchen”,
tributo a un ristorante di cucina a Venice Beach chiamato Olivia's dove a Jim
piaceva andare perché gli ricordava il cibo di casa che riscaldava la sua
"anima",la lisergica "The Crystal Ship", in cui si viaggia
in luoghi surreali e mondi remoti, nei quali ritrovarsi dopo aver abbattuto
ogni barriera. Da qui si torna con i piedi per terra con "Twentieth
Century Fox" ( a mio parere la meno interessante del disco) per passare ad
“Alabama Song” cover di una canzone lirica tedesca scritta nel 1929 da Kurt
Weill e Bertolt Brecht.. Dopo questi due intermezzi l'anima incendiaria dei
Doors riprende il sopravvento nei sette minuti di "Light My Fire",
ode al sesso che si consuma tra le fiamme di un blues-rock selvaggio firmato da
Krieger. Giriamo il disco e parte “Back door man” seguito dalla melodica "I
Looked at You" e "Take As It
Comes" .A questo punto si potrebbe pensare che l’album abbia preso una
piega più “easy” ma i Doors sono anche maestri nello stemperare il pathos con
improvvisi cali di tensione, infatti arriva "End Of The Night" una fiaba
notturna a far presagire che il finale sarà tutt’altro che leggero: "The
End” 11 minuti per la versione rock del mito di Edipo che ti annebbia la mente;
la voce suadente di Jim ti schiaffeggia improvvisamente con il suo urlo "Mother,
I want to fuck you!", Il brano sarà reso ancor più immortale dalla colonna
sonora di "Apocalypse Now", il capolavoro di Francis Ford
Coppola. La puntina si alza e io torno
con i piedi per terra , ma è stato bellissimo tornare quindicenne per 43 min..