Pochi ingredienti per una ricetta veramente gustosa, che mescola il dolce della zucca con il piccante del gorgonzola creando un amalgama di sapori veramente unico!
Ingredienti:
- 400 gr di orecchiette integrali
- 500 gr di zucca gialla
- 200 gr di gorgonzola
- 10 gr di noci spezzettate grossalanamente
- 1 scalogno
- sale fino
- olio extravergine d'oliva
Mondate la zucca e tagliatela a cubetti. Tritate finemente lo scalogno e fatelo soffriggere in una pentola con un filo di olio. Versate anche i cubetti di zucca e fate cuocere, unendo un paio di cucchiai di acqua calda, a fuoco medio, coprendo con un coperchio.Nel frattempo cuocete le orecchiette integrali.Quando la zucca sarà ben morbida, tritatela con un frullatore a immersione e, se troppo densa, allungate con acqua di cottura della pasta.In una padella fate sciogliere il gorgonzola con un po’ di acqua di cottura e poi unite la crema di zucca. Fate saltare la pasta cotta al dente e guarnite con qualche noce tritata grossolanamente. Servite la vostra pasta alla zucca e gorgonzola bella calda.
Album: "Eletric Ladyland" The Jimi Hendrix Experience
The Jimi Hendrix
Experience è stata una formidabile session di musicisti per un periodo breve ma
importante nella storia del rock. Electric
Ladyland è stato l'ultimo di tre album della band e questo LP doppio
rappresenta il loro apice creativo e musicale. L'unico album interamente
prodotto da Hendrix, le registrazioni sono durate oltre un anno e sono state
realizzate in due continenti utilizzando diverse tecnologie (4 piste / 8
tracce). Naturalmente, questo ha portato ad un album molto eclettico che fa
emergere il talento di Hendrix in interpretazioni uniche che vanno dal folk al
pop al blues psichedelico. Il materiale iniziale di questo terzo album è stato
prodotto da Bryan "Chas" Chandler e registrato prima dell’uscita del
secondo album del gruppo, Axis: Bold As
Love, nel dicembre del 1967. Questo album è stato un successo commerciale
Top Ten su entrambi i lati dell'Atlantico e ha spianato la strada a Electric Ladyland alla metà del 1968. A
seguito di quelle prime registrazioni a Londra, la produzione ha ripreso
durante la primavera del 1968 presso i nuovissimi Record Plant Studios di New
York City. Durante questo periodo, Hendrix ha rotto la collaborazione con
Chandler e si è assunto le responsabilità di produzione. Inoltre,
molte delle tracce dell'album si estendono al di là del suono tradizionale dei
tre ,offrendo collaborazioni con una gamma di musicisti esterni. Partiamo dal titolo: Hendrix chiamava
"electric ladies" le groupies, quindi ecco a voi il paese
delle meraviglie, Eletric Ladyland,
perfetta rappresentazione del sognante, psichedelico mondo del rock in 16
tracce!. Si comincia con un brano che Hendrix sapeva poter essere
fonte di critiche da parte degli ascoltatori , And the Gods Made Love, e proprio per questo motivo ha scelto di
metterlo sul tavolo come agnello sacrificale. Si prosegue con un po’ di blues
cantato in falsetto , Have You Ever Been;
si passa al rock’n’roll con Crosstown
Traffic, dopo il quale arriva uno dei grandi capolavori del disco, con il
contributo del grande Steve Winwood
(Spencer Davis Group, Traffic, Blind Faith )all’organo e Jack Casady dei
Jefferson Airplane al basso: Voodo Child
15 minuti di blues che accompagnano piano piano l'ascoltatore in un crescendo di improvvisazione strumentale che nei concerti poteva far durare la canzone oltre 18 minuti. Il secondo lato inizia con
Little Miss Strange, traccia
vagamente brit pop scritta dal bassista Noel Redding. Il pezzo contiene chitarre elettriche sovrapposte e
armonizzate da Hendrix e il grande suono di batteria di drumming di Mitch Mitchell. Long Hot Summer Night suona molto
“Cream”, contiene grandi riff e caratterizza l'ospite Al Kooper al pianoforte.
La prima cover dell'album è Come On (part
I) di Earl King, una grande versione rock di un pezzo puramente blues, che
presenta ben quattro assoli tutti diversi tra loro in un pezzo della durata di
soli quattro minuti ; Gypsy Eyes
dedicata alla madre del chitarrista è la rappresentazione del perfezionismo di
Hendrix in sala di incisione. Il pezzo è stato registrato 50 volte fino a che
il bassista Redding si è rifiutato di continuare a provare lasciando che il
chitarrista completasse le parti di basso. Chiude questa facciata la lenta,
psichedelica ed intrigante Burning Of The
Midnight Lamp. Il terzo lato è forse il meno immediato all’ascolto: si apre
con Rainy
Day, Dream Away una canzone
blueseggiante realizzata con la collaborazione esterna di molti artisti tra cui
il batterista Buddy Miles che suonerà con Hendrix nella Band Of Gypsies dopo lo scioglimento degli Experience; 1983
(A Merman I Should Turn To Be), uno dei pezzi meglio riusciti di questa
release, si torna nel campo della psichedelia, da segnalare la presenza al
flauto di Chris Wood dei Traffic ed il bellissimo riff portante del brano;
l’eterea, visionaria Moon, Turn The Tides.
per chiudere con Gently Gently Away è
un altro brano lungo e ben strutturato con un superlativo assolo di chitarra ed
un finale tra il paranoico e l’allucinante. Il lato
finale inizia con la ripresa : Still
Raining, Still Dreaming un po 'più
ottimista di canzoni appena ascoltate, quasi come un do-over, ma ancora molto
sciolto e sfocato. L'album si riprende con House
Burning Down, un funk psichedelico selvaggio, ottimista, con ritmo rock: un
ascolto piacevole con una fine selvaggia.
Un’altra cover e forse il
pezzo che amo di più di quest’album: All
Along the Watchtower, di Bob Dylan. È il brano che a livello sonoro si pone
un gradino sopra a tutti gli altri. Dylan ha descritto la
sua reazione a sentire la versione di Hendrix in un'intervista: “Mi ha sopraffatto, davvero. Aveva un talento unico, poteva trovare le cose all'interno di un a canzone e svilupparle
vigorosamente. Ha trovato cose che altre persone non avrebbero pensato di
trovare lì. Probabilmente l’ha migliorata..”.
la track finale è Voodoo Child (Slight Return) caratterizzata da assoli aggressivi di
eccezionale bellezza.
Anche per la copertina Hendrix aveva le
idee chiare, infatti scrisse una lettera alla Reprise Records descrivendo come
avrebbe dovuto essere. L'idea era di utilizzare una foto a colori, scattata da
Linda Eastman, la quale ritrae la band seduta assieme a dei bambini sopra una
scultura tratta dal romanzo Alice Nel Paese Delle Meraviglie situata a Central
Park, a New York. Per l'edizione statunitense, la Reprise Records ignorò la
richiesta di Hendrix, utilizzando come copertina una foto che ritrae il
chitarrista in primo piano, virato in giallo e rosso, opera di Karl Ferris. Nel
Regno Unito, la Track Records invece utilizzò come copertina una foto che
ritraeva 20 donne completamente nude, alcune sedute, altre sdraiate, su uno
sfondo nero con i seni in evidenza e con in mano un ritratto di Jimi Hendrix.
L'impatto sull'opinione pubblica britannica fu pessimo e alcuni negozi
iniziarono ad esporre il disco con la parte interna della copertina apribile
messa verso l'esterno.
Hendrix stesso si oppose a quella
copertina perché riteneva che tutte quelle belle ragazze svestite
distogliessero troppo l’attenzione del pubblico dal contenuto del disco..anche
se a mio parere quella rimane una delle copertine più interessanti della storia
del rock!