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domenica 26 novembre 2017

Tagliatelle di farro con zucca, cavolo viola, porcini e noci.



Novembre è quasi finito e l'autunno è nel pieno della sua bellezza. Le foglie stanno cambiando tutte le sfumature di giallo, arancione e rosso, l'aria è frizzante…questa è sicuramente tra le stagioni quella che preferisco, anche a livello “alimentare” perché l’autunno ci regala della verdura buonissima, come quella che ho usato per questa ricetta..

Ingredienti per 4 persone:

  • 250 gr di tagliatelle di farro
  • 1 cipolla
  • mezzo cavolfiore viola.
  • 100 g di zucca già pulita
  • 200 g di funghi porcini
  • olio evo
  • sale
  • 1 spicchio d’aglio
  • 100 gr di noci sminuzzate grossolanamente

Lavate e tagliate a cubetti la zucca. Lavate il cavolfiore e tagliate le cimette. Pulite i funghi e tagliateli a fettine.
In un wok, mettete dell’olio evo e le spezie e poi aggiungete le verdure e le fate saltare per 10 minuti. Quindi coprite con un coperchio e fate cuocere ancora 5 minuti. Aggiungete i funghi e fate cuocere ancora per altri 5 minuti. Regolate di sale.
Nel frattempo fate bollire una pentola con l’acqua e quindi calate la pasta. Scolate al dente la pasta prendendola con un mestolo forato, così da lasciarla piuttosto umida, e ripassatela nel wok per due minuti o tre con il condimento. Impiattare e guarnire con una manciata di noci sminuzzate.

Song: “I Heard It To The Grapevine” Marvin Gaye



Inizia in modo minaccioso, con un singolo colpo di batteria seguito da un riff di piano elettrico dal suono pericoloso e da un sonoro tamburello portentoso. La canzone si insinua su di noi, e la sua strumentazione - dalle corde vorticose e affilate al pianoforte nervoso sulla dissolvenza - ci dice tutto ciò che dobbiamo sapere sulla situazione. Non ci si deve fidare del mondo. Quest'uomo ha scoperto di essere tradito dalla sua donna, ed è completamente sconvolto..
“I bet you're wonderin' how I knew
'Bout your plans to make me blue
With some other guy you knew before
Between the two of us guys
You know I loved you more
It took me by surprise I must say
When I found out yesterday
Don't you know that I heard it through the grapevine
Not much longer would you be mine
Oh I heard it through the grapevine
Oh I'm just about to lose my mind”
Sembra che tutti alla Motown abbiano sentito parlare di questa canzone "through the grapevine" prima che fosse finalmente registrata. Scritta da Norman Whitfield e Barrett Strong: Strong ha avuto l'idea e ha chiesto agli autori storici della Motown, Holland-Dozier-Holland di lavorare con lui. Si sono rifiutati di accreditare un altro scrittore, così Strong l'ha portato a Whitfield, che ha contribuito a metterlo insieme. La canzone alla fine è diventata un classico della Motown, ma ha avuto un inizio difficile, in quanto i dirigenti della compagnia pensavano che fosse troppo blues e privo di potenziale di successo. Smokey Robinson and the Miracles sono stati i primi a registrare la canzone, ma la loro versione non è stata pubblicata fino anni dopo in un album chiamato Special Occasion. Gli Isley Brothers la registrarono, ma la loro versione non fu pubblicata. Whitfield e Strong hanno poi registrato Marvin Gaye, ma ancora senza fortuna: il capo della Motown Berry Gordy ha scelto "Your Unchanging Love" di Holland-Dozier-Holland al posto di  "Grapevine" come suo prossimo singolo. Infine, una nuova star Motown, Gladys Knight che con i Pips ha registrato la canzone come un rocker gospel. La loro versione fu un successo, entrando nella Top 40 nel novembre 1967 e andando al n. 2 in America. La versione di Marvin Gaye era inclusa nel suo album del 1968 In The Groove (in seguito ri-intitolato I Heard It Through The Grapevine). Dopo che E. Rodney Jones, il disc jockey di Chicago al WVON, iniziò a suonarlo in onda, Berry Gordy riconsiderò e pubblicò la versione di Gaye come singolo, che divenne ancora più popolare e conosciuta come la versione definitiva della canzone. La "Grapevine" di Gaye ha battuto le classifiche circa un anno dopo quella di Knight, andando al numero 1 in America il 14 dicembre 1968.
Whitfield aveva consigliato a Gaye cantare leggermente più in alto della sua gamma normale, che ha creato la voce tesa, e l’ha fatto provare più e più volte fino a quando non è uscito il sound vocale desiderato. Gaye ha spiegato a NME: "Ho semplicemente preso la direzione consigliata, poiché ho sentito che l’idea che stava esponendo era giusta. Se l'avessi fatto io, non l'avrei mai cantato così, ma ci sono molti vantaggi solo cantare il materiale altrui e prenderedecisioni: il lavoro di interpretariato è piuttosto importante, perché quando le persone non sono in grado di esprimere ciò che è nelle loro anime se c'è un artista che può ... allora penso che sia molto prezioso. "

Sono moltissimi gli artisti hanno suonato “Grapevine” ma quelli che mi hanno emozionato di più sono sicuramente i Creedence Clearwater Revival con la loro versione di 11 minuti nel 1970 per il loro album Cosmo's Factory Ike & Tina Turner and The Ikettes, Ben Harper e la versione live della meravigliosa Amy Winehouse con Paul Weller feat. Jools Holland .

domenica 19 novembre 2017

torta salata di topinambur, carciofi e patate.



Il topinambur è una pianta che di solito cresce spontanea ma che può anche essere coltivata. Nasce in Canada e fu portata in Europa con i primi viaggi oltreoceano. In Italia cresce in maniera spontanea un po’ dappertutto: lungo i corsi d’acqua, nei campi incolti e ai margini delle strade di campagna. Io l’ho usata assieme ai carciofi e le patate per realizzare una torta di verdura.

Ingredienti:

Per la sfoglia (pasta matta)
  250 gr di farina ’00
  100 gr di acqua frizzante a temperatura ambiente
  4 cucchiai d’olio extravergine
  sale


Ingredienti per il ripieno:


  •  250 g di topinambur
  • 2 carciofi
  • 80 g di patate
  • 4 cucchiai di olio
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 cucchiaio di parmigiano sale
  • pepe
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 1 limone (succo)

Disponete la farina a fontana, aggiungetevi l’acqua frizzante, l’olio e il sale. Impastate con le mani partendo dal centro e inserendo a poco a poco farina laterale verso le parti liquide:
Impastate raccogliendo tutti gli ingredienti con movimenti energici fino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo. Pennellatelo di olio extravergine e sigillate in una pellicola per alimenti.
Lasciate riposare 30 prima di stendere l’impasto.
Trascorso il tempo indicato, servitevi di un piano di lavoro freddo per tirare la sfoglia. Non sarà necessario aggiungere farina. La Pasta Matta è particolarmente elastica e si stenderà facilmente con l’aiuto del matterello.
 Pulite i topinambur eliminando la pellicina esterna dei tuberi grattandoli con un coltello. Una volta puliti tagliateli a fette e collocateli in una ciotola piena d’acqua con il succo di mezzo limone. Pulite i carciofi eliminando le punte e le foglie dure più esterne. Quindi divideteli longitudinalmente a metà, eliminate la peluria centrale e tagliateli a pezzetti trasversalmente. Pulite il gambo e tritate anch’esso. Ponete i carciofi in un’altra ciotola con acqua e succo di mezzo limone. In una padella versate 2 cucchiai di olio e mezzo spicchio d’aglio schiacciato. Scaldate, poi unite i carciofi scolati, rimuovete l’aglio e mescolate. Cuoceteli insaporendo con sale, abbondante pepe e prezzemolo tritato, unendo poca acqua quando occorre.
. In una casseruola versate i restanti 2 cucchiai di olio con l’altra metà dell’aglio. Scaldate, poi aggiungete i topinambur scolati e la patata sbucciata e affettata. Unite acqua a filo e cuocete a fiamma media fino a rendere i topinambur molto morbidi. Aggiungete sale, pepe e prezzemolo tritato. Unite altra acqua se dovesse ridursi troppo.
 Quando i topinambur sono cotti riduceteli a crema con un mixer a immersione. La purea dovrà essere piuttosto densa. Amalgamate il parmigiano e i carciofi.
 Stendete la pasta matta e foderatevi uno stampo unto e infarinato. Rifilate i bordi, poi riempite con il ripieno a base di carciofi e topinambur e livellate. Decorate la torta con la restante pasta matta.
Cuocete la torta salata con topinambur e carciofi in forno preriscaldato a 180° per 30-40 minuti.

Song: "Tattva" Kula Shaker



Album che definirei  Brit-Rock Psichedelico. Quando uscì nel 1996 questo album fece il botto soprattutto in Inghilterra ma trovando ampi consensi anche fuori dai confini inglesi. E giustamente direi. Questo disco suona fresco e attuale ancora oggi. Forse perchè anche oggi come 20 anni fà si è tornati a guardare a sonorità anni 60, perche la psichedelia è sempre attuale, perchè calibrati riferimenti hard rock fanno ancora effetto. O forse perchè quando un album è bello resiste all'usura del tempo. Sarà per tutti questi motivi o altri ancora ma "K" è un ottimo concentrato di pop music, hard rock, psichedelia, atmosfere indiane e funziona che è un piacere. Perchè tutto questo calderone sonoro profuma di citazionismo storico sentito, di materiale conosciuto e maneggiato con rispetto. Nelle canzoni di “K” si trovano tracce anche del primo hard rock inglese, come Led Zeppelin e Deep Purple. Il disco viene ristampato nell’anno successivo con un bonus cd contenente la cover di “Hush”, pezzo composto da Joe South e diventato primo singolo pubblicato dai Deep Purple, alla cui versione i Kula Shaker si sono maggiormente ispirati.Emerge nell’album la devozione per Hendrix, Traffic e Beatles. “Hey Dude", "Tattva", "Govinda", "Grateful When You're Dead" fanno ballare, e nel resto del disco la qualità delle canzoni mantiene un livello omogeneo di alto gradimento.Tutto ciò permette l'ascolto di quest'album sia da chi cerca qualcosa pop ma anche da chi vuole qualcosa non propriamente detto commerciale. 

domenica 12 novembre 2017

Lasagne bastarde.



…no, non sono impazzita, il piatto della domenica si chiama proprio così! Le lasagne bastarde sono un piatto tipico della Lunigiana, il cui nome deriva dal fatto che l’impasto è “nato” unendo farina di grano a farina di castagne di cui questa terra è ricca. Si chiamano lasagne ma non vengono cotte al forno, bensì bollite come un piatto di pasta fresca.

Ingredienti per le lasagne:
  
  •         150g farina di castagne
  •          50g farina 0
  •          acqua q.b.


Per il condimento:

  •            150gr di speck a striscioline
  •            una noce di burro
  •           200 gr ricotta di pecora fresca
  •           pecorino grattugiato




In una ciotola mescolare le due farine ed aggiungere tanta acqua quanto basta ad ottenere un impasto sodo, unitela poco per volta e iniziate ad amalgamare con una forchetta, per poi trasferire l’impasto sulla spianatoia. Impastare bene e formare un panetto.
Fare riposare una mezz’ora coperto con un panno.
A questo punto stendere l’impasto, infarinando bene il piano di lavoro. Con la macchinetta tirapasta o a mano, l’importante è che sia steso finemente, poi ricavare le lasagne ritagliando con il coltello dei quadrati o delle losanghe a vostro piacimento.
Disporre le lasagne in vassoi di cartone se si vogliono fare seccare o altrimenti consumare subito.
Per la cottura, come un normale piatto di pasta fresca, cuocere in abbondante acqua bollente salata.
Ora preparare la salsa: in una padella sciogliere il burro e aggiungere lo speck tagliato a striscioline , far rosolare e aggiungere la ricotta assieme a mezzo mestolo di acqua di cottura delle lasagne. Far addensare bene la salsa , verificare la cottura delle lasagne e quando è di vostro gradimento scolarle e travasarle nella padella della salsa, facendole saltare per qualche secondo. Impiattare aggiungendo una spolverata di pecorino grattugiato..

Song: "Broken Hearted Blues" T Rex


Partiamo dal fatto che io amo Marc Bolan. Ogni volta che vedo una sua foto, un suo video, mi incanto a guardarlo e non smetterei più. Perché era un figo. Indiscutibilmente. Ma questo album non mi ha convinta fino in fondo. "Tanx" è il disco che sembra separare fan dei T Rex e critici allo stesso modo. Per alcuni, è un album di incredibile diversità che rivela il  lavoro più grande della band,per gli altri è un album molto deludente e transitorio in cui Bolan sta semplicemente smantellando il fondo nel tentativo di guidare le ultime gocce della sua ondata di popolarità glam . Nel 1973, l’energia cosmica dei T Rex si stava spegnendo in Gran Bretagna. È vero che avevano due Top Five singoli  e un altro che ha raggiunto il numero dodici, ma la stella di Marc Bolan stava svanendo sotto il fulgido sorriso di David Bowie. Geloso della gloria del rivale negli Stati e in casa, e reduce dalla separazione dalla moglie June, Bolan, da vegetariano rigoroso iniziò a bere, a mangiare junky food e a far uso di cocaina. Marc stava entrando nella fase più scura della sua vita personale. Soprattutto aveva perso il suo posto da re nel movimento Glam che aveva creato. Gary Glitter era ormai il lato divertente e scandaloso della musica, Bowie era il lato artistico, e gli Slade avevano il successo dei singoli in chart. C’era ancora posto per i T-Rex? Uscito all'inizio del 1973, Tanx partiva già con un grosso handicap, quello di dover reggere il confronto con The Slider,  ultimo album della band e vero e proprio capolavoro.
In Tanx Marc Bolan ha mostrato il suo interesse per la musica soul americana e la musica funky. I cori femminili appaiono per la prima volta su alcune tracce. Sono stati usati nuovi strumenti come il mellotron, che permettono di evolvere il suono dei T. Rex (Per la prima volta su un disco T Rex è possibile ascoltare i bassi e le percussioni). Tuttavia, Tanx non contiene hit immediatamente riconoscibili, come avevano i loro ultimi album e le prestazioni non sono abbastanza vibranti. Per andare con questo nuovo e più completo suono rock, su Tanx Bolan sperimenta l'anima di Philadelphia, il blues, il gospel e il funk . Tracce come "Rapids", "Highway Knees", "The Street & Babe Shadow" e "Born to Boogie" "Tenement Lady",, "Shock Rock" (che critica la scena glam degli anni '70, creata proprio da loro) contengono ancora il classico suono T. Rex. Ma le canzoni sono spesso isolate e non in grado di dare un filo conduttore generale all'LP. Altri punti salienti includono una delle ballate più bizzarre di Bolan, "Broken Hearted Blues", così come il rock breve, esplosivo "Country Honey".  Ogni canzone offre una melodia personale e testi interessanti, ma l'album nell’insieme non decolla. Non è abbastanza al livello di T. Rex e certamente non ha l’energia di  Electric Warrior , ma è comunque accattivante, sofisticato e carismatico.  Tanx segna la chiusura di ciò che molti considerano l'epoca d'oro di T. Rex; purtroppo, i membri della band si sarebbero allontanati uno dopo l'altro poco dopo, fino a lasciare Bolan come unico membro originale del gruppo.

domenica 5 novembre 2017

Pomodori verdi fritti.



La ricetta di questa domenica è nata da un regalo: dei pomodori verdi. Inevitabile che il pensiero sia andato alla  meravigliosa storia d’amicizia e anticonformismo e di coraggio tutto al femminile narrata da Fannie Flag e trasposta al cinema da Jonathan Michael Avnet: "Pomodori Verdi Fritti Alla Fermata Del Treno". Quindi sono andata a cercare la ricetta originale, molto semplice e veloce da realizzare. La sensazione provata al primo morso è proprio quella descritta nel libro..“Penserai di essere morto e andato in paradiso!”

Ingredienti:

  • 1 pomodoro verde medio per persona, 
  • sale,
  •  pepe
  •  farina, 
  • grasso di pancetta. 
Affettare il pomodoro per ottenere delle fette di mezzo centimetro di spessore, condire con sale e pepe e ripassare entrambi i lati con la farina. In una padella riscalda abbastanza grasso di pancetta da coprire il fondo della padella e friggi i pomodori finché non si sono rosolati da entrambi i lati...


Song: "Candy Store Rock" Led Zeppelin, "Presence" 1976


È il 4 agosto del 1975. Robert Plant e la sua famiglia sono in vacanza a Rodi,si trovano tutti in automobile, quando Maureen, la moglie, perde il controllo del mezzo. L'auto si schianta, e tutta la famiglia ne esce ridotta male ma fortunatamente sono vivi. L'ufficio stampa della "Swan Song Records" -  etichetta discografica fondata dai Led Zeppelin e Peter Grant - riportò la notizia dell'incidente pochi giorni dopo, l'8 agosto, aggiungendo l'avviso che qualsiasi esibizione live della band britannica era rinviata fino a data da destinarsi. La band si trovò così a dover annullare un tour mondiale che sarebbe servito a consacrare il sesto album in studio, Physical Graffiti. Non solo: le condizioni di Robert Plant erano tali che ogni attività dal vivo subì uno stop di quasi un anno e mezzo, impedendo in tal modo alla band di pubblicizzare il disco seguente attraverso le consuete date di concerti in giro per il mondo. Ma c’era un' altro problema; da tempo i rapporti tra John Paul Jones ed il resto del gruppo si erano fatti complicati, in particolare quelli con Jimmy Page. Già in passato il bassista aveva ponderato di lasciare la band ed intraprendere strade che ne valorizzassero di più le poliedriche abilità, ma dopo il quinto album sembrava che le cose fossero tornate tranquille. Ora però, complice lo stress di quel particolare periodo, i vecchi dissapori erano tornato a galla. A peggiorare la situazione c'era l'esilio fiscale (causato dalle tasse molto alte che le rockstar inglesi erano costrette a pagare)che costringeva la band a vivere lontana dall'Inghilterra già da diversi mesi. Soprattutto per John Bonham tale forzato distacco fu più devastante che per chiunque altro, ed i suoi già gravi problemi con l'alcol subirono un netto peggioramento. Inoltre, pare che Jimmy Page avesse preso a fare uso di eroina. Ma sono solo voci, cui viene difficile dare fiducia considerato l'ottimo lavoro del chitarrista su"Presence". Impossibilitati a tornare in patria, i Led Zeppelin si trasferirono dapprima in Francia, poi a Malibu, in California dove iniziarono a lavorare su l settimo album. In realtà, con Plant depresso dal dubbio se fosse mai tornato a camminare come prima , e con Jones e Bohnam apparentemente privi di idee e di creatività, a caricarsi sulle spalle il peso di portare alla luce il nuovo disco fu principalmente Jimmy Page. I Led Zeppelin si trasferirono a Monaco. Qui i nostri iniziarono le registrazioni ai Musicland Studios, un ambiente piuttosto anonimo che in qualche modo riportò i quattro musicisti alle tumultuose origini. La sala era stata prenotata anche dai Rolling Stones, ragion per cui gli Zeppelin avevano i giorni contati per terminare la registrazione dei nuovi brani. Ancora una volta Jimmy Page si caricò l'onere di fare il grosso del lavoro, chiudendosi in sala registrazione per venti ore al giorno assieme all'ingegnere del suono Keith Harwood. Incredibilmente, nonostante i tempi ristretti,  la scarsa comunicazione tra i membri del gruppo,  la gamba ingessata che costringeva Robert Plant a registrare seduto in sedia a rotelle, Presence venne completato in poco più  di trentasei ore. Solo “Led Zeppelin 1” era stato registrato in un tempo così breve.  Oltre ai ristretti tempi di registrazione, c'è un altro aspetto che accomuna Presence con il primo album della band: entrambi sono fondamentalmente opera di Jimmy Page. Il chitarrista e Robert Plant sono gli unici accreditati in ben sei dei sette pezzi del disco ed è indubbio che se c'è uno strumento che risalta come non mai, quello è la chitarra di Jimmy Page forse perché il chitarrista si trovò praticamente solo nell'affrontare l'elaborazione del nuovo album, per non menzionare il fatto che a registrazione ultimata, intorno al novembre del '75, Page rimase a Monaco per curare come mixaggio,  sovraincisioni ed editing. D'altronde è sempre stato lui il regista della band, ma mai come su Presence anche attore protagonista e sceneggiatore. Dato che il completamento dell'album avvenne il giorno prima del Giorno del Ringraziamento, la prima idea fu di chiamare il nuovo album Thanksgiving, proposta rapidamente scartata in favore di Presence, simbolo della potente e mistica Presenza degli Zeps.. Presence uscì il 31 marzo del 1976, e tra tutti gli album dei Led Zeppelin è in assoluto quello più carico di contraddizioni. Insieme al seguente ed ultimo disco è considerato un'opera "sfortunata", da alcuni è visto come "la morte" del gruppo, mentre per altri è la massima espressione della maturità della band. E' l'unico disco dei Led Zeppelin a non risentire di alcuna intuizione nata in un contesto live, ovvero da ciò che per il gruppo rappresentava la massima ispirazione, eppure è anche l'album più grezzo ed estemporaneo dai tempi del loro primo disco in studio (1969). Ma soprattutto,Presence è un'opera che trasuda disperazione. Quasi mai nei testi, o nelle melodie, ma proprio nello spirito. E' una cosa che si avverte solo ascoltandolo.Il cantante bloccato in sedia a rotelle a riflettere seriamente sul suo futuro, la band costretta a restarsene in disarmo senza suonare dal vivo, i dissapori tra i membri del gruppo e la lontananza da casa e dai figli - tutto questo si era tradotto in una tensione palpabile tra le note di un album che rappresenta la resa dei conti di una delle più grandi band esisiste nel panorama rock mondiale..