Il clafoutis è un dolce della tradizione contadina francese che si può preparare con diversi tipi di frutta. Maggio è il mese in cui incomincio a prepararlo perché inizia a maturare la frutta che amo di più: questa è la versione con le albicocche ma potete farlo con le pesche, con le ciliegie..l'importante è che scegliate frutta dolce e succosa!
Ingredienti:
- 3 Uova medie
- 100 g Zucchero
- Scorza di 1 limone
- 90 g Farina 00
- 200 ml Latte intero
- 1 pizzico Sale fino
- 400 g Albicocche
- 20 ml Brandy
Per imburrare:
- 10 g Burro
- 30 g Zucchero
Per preparare il clafoutis alle albicocche iniziate a
rompere le uova in una ciotola e aggiungete lo zucchero . Sbattete con una
frusta, o se preferite con uno sbattitore elettrico, fino ad ottenere un
composto chiaro e spumoso che raggiunga il doppio del volume iniziale. Unite la
scorza del limone e la farina setacciata direttamente nella ciotola e
amalgamate velocemente con una frusta, perchè non si creino grumi.
Aggiungete il sale , il latte non troppo freddo e mescolate
fino ad ottenere una pastella piuttosto liquida. Versate in ultimo anche il
brandy e mescolate un'ultima volta.
A questo punto lavate le albicocche sotto l'acqua corrente e
aiutandovi con un coltello dividetele a metà ed eliminate il nocciolo. Tagliate
ogni mezza albicocca in 4 fettine .
Prendete il vostro stampo, imburratelo e rivestitelo con lo
zucchero scuotendo leggermente lo stampo per togliere quello in eccesso.
Disponete le albicocche a raggiera nello stampo fino a ricoprire l'intera base
.
Mescolate leggermente la pastella e versatela sulle
albicocche .Infornate in forno statico preriscaldato a 180° per 55 minuti, fino
a che risulterà ben dorato in superficie. A cottura avvenuta, sfornate il
vostro clafoutis alle albicocche, lasciatelo intiepidire e servite.
Song: "Hey Sailor" The Detroit Cobras
Anima della band è la cantante Rachel Nagy, la quale
attraverso la propria voce riesce a caratterizzare fortemente la produzione di
questo piccolo fenomeno, in grado di ritagliarsi momenti di celebrità
soprattutto in Gran Bretagna. Ma con l’album Life, Love and Leaving
sull'etichetta Long Beach Sympathy for the Record Industry (l'etichetta
responsabile dell'incredibile successo internazionale degli White Stripes), gli sono stati assegnate un pò
di credenziali e un'occasione per mostrare il loro straordinario talento in
tutto il mondo. In copertina una magnifica foto della cantante che ricorda le regine
del soul anni ‘60 e nel disco 14 canzoni, materiale perfetto per far capire di
che pasta sono fatti questi ragazzi Detroit. I chitarristi Dante Aliano e
Maribel Restrepo hanno messo i fuochi con i toni e gli accordi di fuzz-box. E Rachael
Nagy attacca ogni canzone con una voce da applauso. Standout quindi per Rachel e le
sue interpretazioni incredibilmente sincere di Jackie Deshanon's "He Did
It" , "Shout Bama Lama" di Otis Redding, “Bye Bye Baby” di Mary Wells, “Boss Lady” di
Davis Jones & The Fenders, “Can't Miss Nothing” di Ike and Tina Turner e "Cry
on" di Irma Thomas. Come i compagni di etichetta White Stripes, il suono
dei Cobras viene spogliato fino alle proiezioni degli anni '60, in modo che
emerga la voce di cuore e le urla delle chitarre. Life, Love and Leaving è
chiaramente uno dei migliori dischi della scena rock di garage Detroit . Freschi
e irriverenti, ruvidi e dannatamente sexy: davvero uno dei migliori incroci di
sempre fra garage e soul.