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domenica 28 maggio 2017

Clafoutis di albicocche.


Il clafoutis è un dolce della tradizione contadina  francese che si può preparare con diversi tipi di frutta. Maggio è il mese in cui incomincio a prepararlo perché inizia a maturare la frutta che amo di più: questa è la versione con le albicocche ma potete farlo con le pesche, con le ciliegie..l'importante è che scegliate frutta dolce  e succosa!

Ingredienti:
  • 3 Uova medie
  • 100 g Zucchero
  • Scorza di 1 limone
  •  90 g Farina 00
  • 200 ml Latte intero
  • 1 pizzico Sale fino
  • 400 g Albicocche
  • 20 ml Brandy

Per imburrare:
  • 10 g Burro
  • 30 g Zucchero

Per preparare il clafoutis alle albicocche iniziate a rompere le uova in una ciotola e aggiungete lo zucchero . Sbattete con una frusta, o se preferite con uno sbattitore elettrico, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso che raggiunga il doppio del volume iniziale. Unite la scorza del limone e la farina setacciata direttamente nella ciotola e amalgamate velocemente con una frusta, perchè non si creino grumi.
Aggiungete il sale , il latte non troppo freddo e mescolate fino ad ottenere una pastella piuttosto liquida. Versate in ultimo anche il brandy e mescolate un'ultima volta.
A questo punto lavate le albicocche sotto l'acqua corrente e aiutandovi con un coltello dividetele a metà ed eliminate il nocciolo. Tagliate ogni mezza albicocca in 4 fettine .
Prendete il vostro stampo, imburratelo e rivestitelo con lo zucchero scuotendo leggermente lo stampo per togliere quello in eccesso. Disponete le albicocche a raggiera nello stampo fino a ricoprire l'intera base .
Mescolate leggermente la pastella e versatela sulle albicocche .Infornate in forno statico preriscaldato a 180° per 55 minuti, fino a che risulterà ben dorato in superficie. A cottura avvenuta, sfornate il vostro clafoutis alle albicocche, lasciatelo intiepidire e servite.

Song: "Hey Sailor" The Detroit Cobras


Quando molti anni fa  comprai i biglietti per il concerto dei Detroit Cobras a Torino la mia paura era di trovarmi davanti la cantante completamente ubriaca, pronta a far saltare il concerto dopo pochi minuti come era successo a Milano qualche giorno prima. Invece ho avuto la fortuna e lo stupore di poter assistere ad un bellissimo concerto ascoltando una delle voci più calde e sensuali mai sentite negli ultimi anni. Sarebbe facile etichettare i Detroit Cobras  semplicemente come una cover band. Il loro intento è stato da subito quello di dare una nuova veste a brani Motown, soul e rock and roll , attualizzandoli attraverso un nuovo maquillage a base di grezzo garage-rock.
Anima della band è la cantante Rachel Nagy, la quale attraverso la propria voce riesce a caratterizzare fortemente la produzione di questo piccolo fenomeno, in grado di ritagliarsi momenti di celebrità soprattutto in Gran Bretagna. Ma con l’album Life, Love and Leaving sull'etichetta Long Beach Sympathy for the Record Industry (l'etichetta responsabile dell'incredibile successo internazionale degli  White Stripes), gli sono stati assegnate un pò di credenziali e un'occasione per mostrare il loro straordinario talento in tutto il mondo. In copertina una magnifica foto della cantante che ricorda le regine del soul anni ‘60 e nel disco 14 canzoni, materiale perfetto per far capire di che pasta sono fatti questi ragazzi Detroit. I chitarristi Dante Aliano e Maribel Restrepo hanno messo i fuochi con i toni e gli accordi di fuzz-box. E Rachael Nagy attacca ogni canzone con una voce da applauso. Standout quindi per Rachel e le sue interpretazioni incredibilmente sincere di Jackie Deshanon's "He Did It" , "Shout Bama Lama" di Otis Redding,  “Bye Bye Baby” di Mary Wells, “Boss Lady” di Davis Jones & The Fenders, “Can't Miss Nothing” di Ike and Tina Turner e "Cry on" di Irma Thomas. Come i compagni di etichetta White Stripes, il suono dei Cobras viene spogliato fino alle proiezioni degli anni '60, in modo che emerga la voce di cuore e le urla delle chitarre. Life, Love and Leaving è chiaramente uno dei migliori dischi della scena rock di garage Detroit . Freschi e irriverenti, ruvidi e dannatamente sexy: davvero uno dei migliori incroci di sempre fra garage e soul.



3 commenti:

  1. se non avessi già il disco correrei a comprarmelo, tanto mi gasi, Milady...

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    1. Grazie Sir, ricevere complimenti da te è sempre un onore!!

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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