La frittata di funghi è un secondo piatto ricco di gusto. Arricchito con finferli, champignon e porcini, questo secondo piatto è reso ancora più sfizioso dall’utilizzo della salvia. Occorre poco tempo per realizzare una frittata eccellente ma c’è bisogno di una certa manualità per girarla e completare la cottura. I più esperti riusciranno a capovolgerla con un deciso colpo di polso, altri potranno servirsi di un coperchio o di un piatto da portata più ampio della padella che stanno utilizzando. Chi è alle prime esperienze può usare una padella di diametro inferiore per ottenere una frittata più alta e più semplice da cucinare.
Ingredienti:
- 4 uova
- 50 g di funghi finferli
- 50 gr di funghi champignon
- 50 gr di funghi porcini
- 1 rametto di salvia
- Sale q.b.
- Olio extravergine di oliva q.b.
Eliminate la parte terminale del gambo dei funghi. Con un panno umido private i funghi di eventuali residui di terra. Tagliate grossolanamente e tenete da parte. In una casseruola unite poco olio, lasciate intiepidire a fiamma bassa e unite i funghi. Lasciate cucinare per 5 minuti, poi coprite col coperchio e proseguite la cottura per altri 10 minuti. Regolate di sale. Lavate la salvia e sminuzzatela con le mani e unitela ai funghi in cottura. In una ciotola capiente rompete le uova, montatele bene e aggiungete un pizzico sale.
Versate le uova sui funghi e lasciate cuocere per 5 minuti. Servendovi del coperchio girate la frittata e completate la cottura per altrettanti minuti. Servite calda.
Song:"Heavy seas of love" Damon Albarn
Icona del brit-pop, personaggio dei fumetti, musicista in un super-gruppo con il bassista dei Clash, produttore musicale,guru della world music, autore di musiche per il teatro..questo è anche qualcosina di più è Damon Albarn. Un artista con una mentalità talmente ampia che non puoi relegare alla limitata interezza di un solo termine, che cerca strade sempre nuove per esprimere la propria musica, la propria arte. Fin dalla sua infanzia nella multiculturale Leytonstone, Londra Est, Albarn ha sempre amato la musica in varie sfaccettature, e l’ha abbracciata con vari progetti. Al Goldsmiths College, a 20 anni, forma quasi per gioco i Blur con gli amici Graham Coxon, Alex James e Dave Rowntree. Quattro anni dopo il gruppo si contende l’Inghilterra nella guerra del britpop. Avversario storico, ovviamente, gli Oasis. Il britpop dei Blur è leggermente più sofisticato, spesso molto allegro ma anche molto marcatamente brit con il forte accento cockney, con testi spesso ironici e malignamente irriverenti verso la classe borghese britannica.
Ma col tempo Damon si stanca. Vuole cambiare, sperimentare, accantonare per un attimo il britpop e vedere cosa viene fuori e i Blur virano su sonorità più sperimentali e alternative. I dischi nel complesso sono certamente meno immediati ma Albarn cade in piedi. Nel 1997 scrive Song 2 che diventa il singolo più famoso dei Blur, altre canzoni come Tender diventano dei classici del gruppo, che alla fine sotto la nuova luce sopravvive molto bene.
Una sera di questi ultimi anni ’90, Albarn si trova con il suo amico Jamie Hewlett, disegnatore, a guardare MTV sul divano. Gli viene un’idea, una di quelle a cui si pensa guardando la tv insieme ad un amico: creare una band fittizia, una band fatta di cartoni animati. Nascono così i Gorillaz. Damon ha finalmente un progetto nuovo in cui sfogare qualunque fantasia musicale gli passi per la testa .I primi due dischi (Gorillaz del 2001 e Demon Days del 2005), già nel 2007 avevano superato i 15 milioni di copie vendute.Mentre il Damon compone, Jamie Hewlett dona vita ai quattro personaggi virtuali e crea video musicali estremamente accattivanti in cui essi sono protagonisti. Si forma con i vari singoli una specie di serie animata musicale. I loro dischi presentano sempre un sacco di featuring (Lou Reed, Mick Jones, Snoop Dogg, Mos Def, Bobby Womack..) ,a Damon Albarn piace infatti anche rimanere sullo sfondo; coinvolgere molti artisti, cucire loro addosso dei pezzi di cui magari lui canta solo un ritornello, purchè tutto si incastri bene. Nel 2014 ha trovato anche il tempo per un disco solista in cui si mette a nudo. In “Everyday Robots” I testi sono a volte estremamente personali (You & Me è un brano catartico che parla della sua dipendenza da eroina negli anni del britpop), a volte riflessivi, soprattutto sull’inquietudine rispetto al rapporto con la tecnologia. Musicalmente lui stesso l’ha definito una via di mezzo tra folk, soul ed elettronica. Poi L’incontro con Tony Allen, Paul Simonon,Simon Tong e Danger Mouse e nasce“The Good, The Bad And The Queen” un concept album dedicato a Londra e più in generale alla società britannica di oggi, quella delle bugie sulla guerra in Iraq e degli attentati alla metropolitana. Damon ci ha iniziato a lavorare nel 2004 in Nigeria, ma la forma definitiva il progetto l'ha presa con il coinvolgimento di Paul Simonon, ex bassista dei Clash che non impugnava un basso da 20 anni, e di Danger Mouse, il produttore re mida che sta dietro anche ai Gnarls Barkley e all'ultimo Gorillaz.
Ne esce quindi un album oscuro, quasi tenebroso, che utilizza sì i canoni stilistici del brit-pop di allora, ma distorcendoli e rendendoli funzionali alla cupezza del disco.
'History Song', 'Northern Whale', 'Herculean', 'Behind The Sun', "Kingdom of dome" , 'Green Fields', la title-track, colgono nel segno, proprio nel centro del petto..e sembrerebbe imminente l’uscita di un secondo album.
Ora non resta che attendere anche l’ultimo progetto di Albarn: la trasposizione per musical di un libro per bambini. Lo show dovrebbe essere messo in scena in un teatro del West End..il ragazzo non smette di stupire!
Icona del brit-pop, personaggio dei fumetti, musicista in un super-gruppo con il bassista dei Clash, produttore musicale,guru della world music, autore di musiche per il teatro..questo è anche qualcosina di più è Damon Albarn. Un artista con una mentalità talmente ampia che non puoi relegare alla limitata interezza di un solo termine, che cerca strade sempre nuove per esprimere la propria musica, la propria arte. Fin dalla sua infanzia nella multiculturale Leytonstone, Londra Est, Albarn ha sempre amato la musica in varie sfaccettature, e l’ha abbracciata con vari progetti. Al Goldsmiths College, a 20 anni, forma quasi per gioco i Blur con gli amici Graham Coxon, Alex James e Dave Rowntree. Quattro anni dopo il gruppo si contende l’Inghilterra nella guerra del britpop. Avversario storico, ovviamente, gli Oasis. Il britpop dei Blur è leggermente più sofisticato, spesso molto allegro ma anche molto marcatamente brit con il forte accento cockney, con testi spesso ironici e malignamente irriverenti verso la classe borghese britannica.
Ma col tempo Damon si stanca. Vuole cambiare, sperimentare, accantonare per un attimo il britpop e vedere cosa viene fuori e i Blur virano su sonorità più sperimentali e alternative. I dischi nel complesso sono certamente meno immediati ma Albarn cade in piedi. Nel 1997 scrive Song 2 che diventa il singolo più famoso dei Blur, altre canzoni come Tender diventano dei classici del gruppo, che alla fine sotto la nuova luce sopravvive molto bene.
Una sera di questi ultimi anni ’90, Albarn si trova con il suo amico Jamie Hewlett, disegnatore, a guardare MTV sul divano. Gli viene un’idea, una di quelle a cui si pensa guardando la tv insieme ad un amico: creare una band fittizia, una band fatta di cartoni animati. Nascono così i Gorillaz. Damon ha finalmente un progetto nuovo in cui sfogare qualunque fantasia musicale gli passi per la testa .I primi due dischi (Gorillaz del 2001 e Demon Days del 2005), già nel 2007 avevano superato i 15 milioni di copie vendute.Mentre il Damon compone, Jamie Hewlett dona vita ai quattro personaggi virtuali e crea video musicali estremamente accattivanti in cui essi sono protagonisti. Si forma con i vari singoli una specie di serie animata musicale. I loro dischi presentano sempre un sacco di featuring (Lou Reed, Mick Jones, Snoop Dogg, Mos Def, Bobby Womack..) ,a Damon Albarn piace infatti anche rimanere sullo sfondo; coinvolgere molti artisti, cucire loro addosso dei pezzi di cui magari lui canta solo un ritornello, purchè tutto si incastri bene. Nel 2014 ha trovato anche il tempo per un disco solista in cui si mette a nudo. In “Everyday Robots” I testi sono a volte estremamente personali (You & Me è un brano catartico che parla della sua dipendenza da eroina negli anni del britpop), a volte riflessivi, soprattutto sull’inquietudine rispetto al rapporto con la tecnologia. Musicalmente lui stesso l’ha definito una via di mezzo tra folk, soul ed elettronica. Poi L’incontro con Tony Allen, Paul Simonon,Simon Tong e Danger Mouse e nasce“The Good, The Bad And The Queen” un concept album dedicato a Londra e più in generale alla società britannica di oggi, quella delle bugie sulla guerra in Iraq e degli attentati alla metropolitana. Damon ci ha iniziato a lavorare nel 2004 in Nigeria, ma la forma definitiva il progetto l'ha presa con il coinvolgimento di Paul Simonon, ex bassista dei Clash che non impugnava un basso da 20 anni, e di Danger Mouse, il produttore re mida che sta dietro anche ai Gnarls Barkley e all'ultimo Gorillaz.
Ne esce quindi un album oscuro, quasi tenebroso, che utilizza sì i canoni stilistici del brit-pop di allora, ma distorcendoli e rendendoli funzionali alla cupezza del disco.
'History Song', 'Northern Whale', 'Herculean', 'Behind The Sun', "Kingdom of dome" , 'Green Fields', la title-track, colgono nel segno, proprio nel centro del petto..e sembrerebbe imminente l’uscita di un secondo album.
Ora non resta che attendere anche l’ultimo progetto di Albarn: la trasposizione per musical di un libro per bambini. Lo show dovrebbe essere messo in scena in un teatro del West End..il ragazzo non smette di stupire!
Nessun commento:
Posta un commento