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domenica 9 aprile 2017

Torta di verdura primaverile



È arrivata la primavera e finalmente posso utilizzare in cucina alcune tra le verdure che amo di più, gli asparagi e le fave. Ho pensato di usarli per una torta di verdura un pò particolare che come base al posto dell'uovo e del formaggio ha una crema di tofu e peperoni..da provare!

Ingredienti:
  • 1 rotolo di pasta brisee
  • 2 peperoni (rosso e giallo)
  • 1 scalogno
  • 2 carciofi
  • 10 asparagi
  • 10 fave novelle (piccole!)
  • 2 patate viola piccole
  • 200 g di tofu naturale
  • 3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
  • sale.


Lavare gli asparagi e sbucciate le patate. Metteteli a bollire per 10 minuti in acqua salata. quando saranno cotti ma non troppo morbidi scolateli dall'acqua e metteteli da parte. Lavare bene i peperoni, tagliarli a metà, eliminare i picciolo, i semi e i filamenti interni. 
Tagliarli a listarelle di un paio di centimetri di larghezza. Pulire e tagliare i carciofi a fette. Sgranare le fave. In una padella mettere l'olio e lo scalogno tagliato a strisce sottili. Portarla sul fuoco e farli ben dorare, quindi aggiungere i peperoni e i carciofi.
Saltare i peperoni e i carciofi a fiamma vivace per un paio di minuti, quindi abbassare la fiamma, unire un pizzico di sale, coprire e far cuocere per 15-20 minuti a fiamma medio-bassa, girando piuttosto spesso con un cucchiaio di legno.
Verso fine cottura scoperchiare, aggiungere gli asparagi, le fave e le patate tagliate a fette sottili , alzare la fiamma e rosolare qualche minuto finchè le verdure non si saranno insaporite..
 Frullate il tofu con 2 cucchiai d'olio, un pizzico di sale e qualche striscia di peperone cotto in precedenza ottenendo una crema.
Disponete la pasta brisee in una tortiera rivestita con carta forno e bucherellate il fondo con una forchetta.
Accendete il forno a 180°. M
escolate metà delle verdure con la crema di tofu. Stendete in maniera uniforme il composto e aggiungete l'altra metà delle verdure. Decorate a vostro piacere con altra pasta brisee e infornate a 180° per 20 minuti circa. Lascia raffreddare bene prima di tagliare a fette e servire.

Song: "Bitch" The Rolling Stones


Oggi vi parlo di uno dei locali storici nella scena musicale Inglese, il Marquee Club. Tra le mura di questo bar si sono conosciuti John Lennon e Yoko Ono, che all’epoca di quell’incontro gestiva una piccola galleria d’arte esattamente di fronte al club, così come si sono incontrati per la prima volta Paul Mc Cartney e la sua futura moglie Linda Eastman. Dietro l'esistenza del Marquee Club c’era Harold Pendelton. Pendelton era un giovane ragioniere con la passione per la musica jazz che lo porta a diventare un frequentatore assiduo nel circuito del jazz di Londra durante i primi anni '50. Alla fine lascia il lavoro per diventare il segretario della Federazione nazionale delle organizzazioni Jazz della Gran Bretagna, formate da un comitato di musicisti, critici, giornalisti e proprietari di club che stavano cercando di innalzare la qualità della scena del jazz in città.
Quando la sala da ballo Marquee ha iniziato a perdere popolarità ,nel 1958, ad Harold Pendleton è stata presentata l'opportunità di aprire il nuovo jazz club che aveva sempre sognato e così il Marquee Club è nato.
Nel 1963, una nuova generazione di artisti ha iniziato ad essere contattata per calcare il palco del club, come ad esempio Blues di Six e Big Pete Deuchards Country Blues. E proprio su questo palco ha visto la nascita una delle più grandi band della storia: il 12 luglio del 1962 la Blues Incorporated del chitarrista Alexis Korner avrebbe dovuto esibirsi come di consueto nella “serata blues”. Quel giovedì di luglio, però, accade un imprevisto: Korner e i suoi danno forfeit, perché impegnati a registrare alla radio. Pendleton è disperato ma il leader della Blues Incorporated lo tranquillizza. Il suo complesso non suonerà, ma si farà sostituire da sei fan accaniti. Il repertorio dopo tutto resta il blues di Chicago, tanto Willie Dixon con qualche spruzzata di Chuck Berry. Alla batteria c'è Mick Ivory che di lì a qualche anno debutterà con i Kinks, al basso Dick Taylor destinato a entrare nei Pretty Things, al piano uno spilungone scozzese di nome Ian Stewart. Ma saranno i rimanenti tre elementi della band a cambiare per sempre la storia: il caschetto biondo Brian Jones e i glimmer twins Mick Jagger e Keith Richards.
Nel gennaio 1963, questi ultimi debuttano dal vivo sotto il nome di Rolling Stones . Tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei ’70 suonarono al Marquee : Graham Bond (registrando un LP durante la sua esibizione nel locale), Skrewdriver, Pink Floyd, The Who, Buddy Guy, David Bowie, Led Zeppelin, Soft Machine, Rolling Stones, Van der Graaf Generator, Genesis, Jethro Tull, Dire Straits, AC/DC, Queen e Yes.
Alla fine del 1963, i proprietari del palazzo Marquee notificano a Pendleton le loro intenzioni di ristrutturare i locali e gli danno sei mesi per trasferirsi . Nel 1964 il club si trasferì a breve distanza da quello che è diventato la sua più famosa location, al 90 di Wardour Street.  Anche Jimi Hendrix vi suonò e fu proprio lui a portare il club all’apice del successo infrangendo ogni record di presenze riuscendo a portare nel piccolo club più di 1400 persone.
La Jimi Hendrix Experience ha suonato per la prima volta al Marquee Club la sera del 24 gennaio 1967 e fu la prima di tre storiche esibizioni La notizia che Jimi avrebbe suonato passò di bocca in bocca e ogni chitarrista in città che aveva sentito parlare delle meraviglie di questo chitarrista americano di colore andò a sentirlo al club.
C’era una coda di gente che andava dal Wardour a Shaftesbury Avenue fino alla Cambridge Circus.
Cinque giorni dopo, il 29 gennaio 1967, Jimi Hendrix fu ancora protagonista di un evento storico al Marquee Club.
Annunciato come The Battle of the Bands l'evento era inteso come uno speciale show in omaggio al famoso manager dei Beatles, Brian Epstein, che poi scomparve il 27 agosto 1967. Quella serata fu inoltre caratterizzata da una storica jam session con gli Who. In quella serata si sussurra fossero presenti come spettatori i fab four.
Il 2 Marzo, 1967, Jimi Hendrix suonò al Marquee Club per le riprese del programma della TV tedesca Beat Club, l’esibizione comprendeva l'esecuzione dei brani "Hey Joe" e "Purple Haze". Dopo questo concerto Hendrix iniziò il suo primo tour nel Regno Unito con i Walker Brothers in coincidenza con l'uscita del primo album della Jimi Hendrix Experience"Are You Experienced?".
Il club Marquee si era trasformato nel posto giusto per accendere una carriera musicale e la costruzione di un nome per fare un passo avanti nel mondo della nuova musica rock.
La seconda metà degli anni '70 è stato un momento importante nella storia del club Marquee riguardo con la nascita del punk britannico. Calcarono il palco nomi come Clash, Jam, Ultravox, Pretenders, the Police, Cure, Joy Division, Adam and the Ants, The Damned, Generation X, Siouxsie and the Banshees, e The Sex Pistols.
Questo percorso è stato seguito nei primi anni '80 da nuovi artisti come U2, Duran Duran, Thompson Twins e gruppi più hard rock come Iron Maiden, Motorhead, Def Leppard, Diamond Head, e AC / DC.
A causa della vibrazione costante di migliaia di watt al club per più di 30 anni, nel 1987, una commissione ha stabilito che la facciata del palazzo a 90 Wardour Street era leggermente scivolata in avanti verso il marciapiede, e la sua demolizione era necessaria per motivi di sicurezza. Joe Satriani ha suonato la notte del 18 Luglio 1988 prima che il Marquee ha chiudesse per l'ultima volta.
Nel 1988, il club è stato trasferito a 105-107 Charing Cross e nel corso degli ultima decade degli anni '80 la nuova versione del club Marquee stato ancora una volta un importante punto d'incontro per la scena rock inglese. La serata di apertura è stato il 16 agosto 1988 e ha caratterizzato il celebre disco rock band Kiss.
La nuova sede il club ha continuato a rappresentare una parte importante della storia della musica fino alla sua chiusura nel 1995. Dopo il Marquee, i club Moon Under Water nel 2002 e il Montagu Pyke nel 2004 sono stati aperti nella stessa posizione.


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