Il crumble è un dolce inglese tradizionale: la parola crumble
in inglese significa briciola ed è la descrizione perfetta dell’impasto
croccante e sbriciolato che si ottiene per ricoprire la frutta scelta per
realizzare questo dolce. Io ho usato le pere accompagnate al cioccolato..
Ingredienti:
Ingredienti:
- 400 gr. di pere
- 1 cucchiaio di zucchero di canna
- 1 cucchiaio di estratto di vaniglia
- 60 gr. di cioccolato fondente
- 35 gr. di nocciole sgusciate
- 70 gr. di farina 00
- 40 gr. di burro freddo
- 40 gr. di zucchero di canna
Per preparare il crumble di pere lavate e sbucciate le pere
e tagliatele a cubetti.
Condite le pere con il cucchiaio di zucchero di canna e il
cucchiaio (raso) di estratto di vaniglia. Fate saltare le pere in padella per qualche minuto, levate dal fuoco, tritate il cioccolato ed unitelo alle
pere.
In una ciotola lavorate la farina con il burro freddo.
Unite i 40 gr. di zucchero di canna lasciando la consistenza
“sbriciolata”.
Tritate al coltello le nocciole. Unitele al composto.
Imburrate una piccola pirofila da forno e sistemate sulla
base il composto di pere e cioccolato Ricoprite le pere con il crumble.
Cuocete in forno preriscaldato a 190° per circa 25 minuti
(il crumble dovrà risultare croccante e dorato).
Song: "Respect" Arteha Franklin
Il giorno di San Valentino del 1967 a New York City negli
studi di Broadway dell’ Atlantic Records, una donna afro-americana si è seduta
al pianoforte e ha cominciato a cantare:
“What you want
Baby, I got it
What you need
Do you know I got it
All I'm askin'
Is for a little respect when you get home (just a little
bit)”
Il suo nome era Aretha Franklin. Presto sarebbe stata
salutata come the Queen of Soul. E "Respect" rappresentò la sua
incoronazione.
Come molti cantanti, Aretha Franklin ha scoperto la musica attraverso
la sua chiesa. È stata cresciuta a Detroit, dove suo padre, il reverendo C.L.
Franklin, è stato il predicatore nella New Bethel Baptist Church. Le chiese
nere non erano solo centri di esperienza religiosa, erano anche luoghi di
attività sociale, dando un senso di comunità a una popolazione colpita dal
ribaltamento della Grande Migrazione. La Grande Migrazione ha cambiato il
tessuto della nazione, con milioni di afro-americani che si spostano verso il
nord, cercando lavoro e libertà. Le chiese nere attive in questo senso, come la
nuova chiesa battista di Bethel, fiorirono negli anni '40 e '50 nelle città
industriali settentrionali. Lo stile musicale di Aretha aveva radici in questa
storia. Suo padre era soprannominato "l'uomo con la voce da milioni di
dollari". Era la amico stretto con altri predicatori cruciali e
itineranti, come Martin Luther King Jr. e di celebri cantanti gospel, tra cui
Mahalia Jackson e Clara Ward. Crescendo, Aretha ha iniziato a cantare in chiesa con i suoi fratelli, (le sue
sorelle, Erma e Carolyn, le fecero da coriste in vari album album durante la
sua carriera). A diciotto anni, madre di due figli e con un divorzio alle
spalle, Aretha fece una pausa dalla musica evangelica. Con la benedizione di
suo padre, e seguendo le orme di Sam Cooke che prima di lei aveva fatto una
transizione simile, ha firmato un contratto con la Columbia per registrare pop
music. Ma capita che artisti di grande talento molte volte rimangano ai margini
del mercato discografico. Lo stesso capitò nella prima metà degli anni sessanta
ad Aretha. E nel suo caso il periodo buio non durò il tempo di un solo disco o
di una stagione, ma addirittura sei anni. La Franklin modellò la sua voce sulle
grandi cantanti gospel dell'epoca senza permettere alla sua grande personalità
vocale di emergere. Tutti gli album registrati tra il 1960 e il 1966 per la
Columbia mancano del suo inconfondibile stile interpretativo trascinante.
L’arrivo di Jerry Wexler, produttore per
l'Atlantic, cambiò la sua vita. Waxler credeva nel suo talento e aveva deciso di farne
la nuova regina del soul. Seguendo i suoi giusti consigli, la Franklin lasciò
la Columbia e si legò proprio a questa nuova casa discografica. Nonostante la
leggenda dica che Aretha litigò con tutti i musicisti, le registrazioni in quel
giorno di febbraio del 1967 la consacrarono definitivamente nell’olimpo degli
dei .
Otis Redding aveva scritto e registrato "Respect"
nel 1965. Ma Aretha Franklin ha preso possesso della canzone per sempre con la
sua cover definitiva, accompagnata ai cori dalle sorelle Carolyn e Erma. Nella
versione della Franklin, vennero aggiunti all'originale una nuova parte e
l'intervento del sax tenore di King Curtis. Il brano venne incluso nell'album “I
Never Loved a Man the Way I Love You”. Il successo della versione della
Franklin fu persino maggiore dell'originale: due settimane in testa alla
classifica generale australiana ed americana di vendita Billboard Hot 100 e
otto settimane in testa alla classifica di vendita di Billboard dedicata alla
musica nera. La musica e anche il
significato delle due versioni sono sensibilmente diversi, a dispetto di minime
variazioni nel testo
Quello chiesto da Otis Redding è un “rispetto” piuttosto
torrido: “fammi pure del male, babe, basta che quando torno a casa tu mi dia il
“rispetto” di cui ho bisogno”.
Un nuovo concetto di “rispetto” è nato grazie alla cover di
Aretha Franklin che diede la voce alla donna che aspettava in casa nella
versione di Redding: il rispetto invocato non ha doppio senso, non ha
incertezze, è proprio il rispetto verso le donne, prima di tutto. Poi,
considerato che nel 1967 i movimenti per i diritti cominciavano ad
intrecciarsi e a saldarsi tra di loro, in breve la canzone venne adottata non
solo dal movimento femminista ma anche da quello per i diritti civili degli
afroamericani.
Se altre cantanti black del periodo erano sdolcinate e
romantiche, Lady Soul era invece aggressiva e grintosa. Dal 1967 al 1970 ,
Aretha fu una vera e propria icona soul, incarnando perfettamente il bisogno di
spiritualità della nuova generazione nera. La sfrenata potenza e gioia dei
primi album per la Atlantic, le fecero vincere tantissimi dischi d'oro e di
platino negli USA ed ottenne una copertina sul Time: fu una delle prime artiste
donne ad avere questo onore. Anche Redding fu impressionato dal successo,
durante la sua performance al Monterey Pop Festival dell'estate del 1967
presentò Respect come "una canzone
che mi è stata rubata da una ragazza"!
I want it. I want it. I want it. Give it to me.
RispondiEliminaI give it you back when I finish the lunchtea.
https://youtu.be/l7i5j5sIcpU