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domenica 13 gennaio 2019

Risotto al radicchio, nocciole e gorgonzola.



La settimana scorsa ho avuto a cena due carissimi amici e la loro bambina e ho cucinato per loro un risotto con radicchio, nocciole e taleggio: saporito, molto cremoso e con una nota croccante e tostata data dalle nocciole .Gorgonzola, radicchio e nocciole sono tre gusti che si abbinano davvero bene tra loro e data la presenza di un formaggio sufficientemente grasso, questa volta ho deciso di evitare la mantecatura del riso con burro e parmigiano.

Ingredienti


  • 280 g di riso superfino
  • 250 g di radicchio
  • 80 g di gorgonzola
  • 100 g di nocciole
  • 20 g di burro
  • 100 ml di vino bianco
  • mezza cipolla
  • brodo vegetale q.b.


Lavate il radicchio e private le foglie della parte bianca, più amara. Tritate le nocciole, tranne qualcuna per decorare, e tenetele da parte: volendo potete usare della granella di nocciole. In una casseruola fate rosolare la cipolla tritata finemente insieme al burro per qualche minuto. Unite il radicchio e fate appassire per 3-4 minuti mescolando. Unite il riso e le nocciole tritate, alzate la fiamma e fate tostare per un minuto poi sfumate con il vino bianco lasciandolo evaporare completamente. Aggiungete due mestoli di brodo e fate cuocere il riso aggiungendo altro brodo quando sarà stato assorbito. A metà cottura unite anche le nocciole intere. Appena il riso sarà al dente, spegnete la fiamma e unite il gorgonzola mescolando  per farlo sciogliere e mantecare. Fate riposare un paio di minuti con il coperchio e servite il risotto con radicchio, nocciole e gorgonzola ben caldo.

Song: "Will You Still Love Me Tomorrow" Amy Whinehouse



Durante le vacanze di natale la mia amica Laura mi ha chiamata dicendomi : “Vieni a casa mia, ti devo fare ascoltare un disco”. Seduta sul divano, mi ha messo un bicchiere di vino rosso in mano e ha messo sul piatto “Lioness”,   album postumo di Amy Winehouse. Laura mi conosce bene e sapeva che avrebbe centrato il bersaglio: Lioness un disco triste ma al contempo molto bello, che mette a nudo ciò che  ha reso Amy Winehouse un artista così unica e così travagliata. Contiene un sacco di brani inediti, demo, cover e schizzi di canzoni, queste registrazioni si ascoltano come un pugno nello stomaco. Ti ricordano, prima di tutto, quella voce , una delle impronte vocali più immediatamente riconoscibili della musica pop, un suono che balzò fuori dagli altoparlanti e ti afferrò per le orecchie. Qui, come sempre, il canto di Amy Winehouse è al tempo stesso raggiante e drammatico, ammiccante e indifferente, pieno di alto dramma e una spensierata sensazione di gioco , a volte tutte queste cose allo stesso tempo. Le canzoni su Lioness sono state selezionate e prodotte da Salaam Remi, che ha lavorato con lei nel suo album di debutto Frank (2002) e nel successivo Back to Black (2009) e che era in attesa di produrre il suo terzo album. Remi sostiene di aver trascorso solo due settimane dalla morte della star 27enne "toccando le cose, aggiungendo alcune corde" alle 12 tracce che sono state registrate tra il 2002 e il marzo del 2011. Voleva chiaramente che i fan sentissero che la musica è cruda e "autenticamente Amy" , anche se in realtà molti dei brani scelti furono scartati al tempo delle registrazioni dalla stessa Winehouse. Amy ha sempre descritto se stessa come "una cantante jazz" ed è un piacere sentirla cantare il suo mondo attraverso stati d'animo e melodie, abbozzare le voci, anche quando le canzoni non convincono completamente. Il cantato delizioso in "Our Day Will Come", una rielaborazione reggae di una brano doo-wop, registrato nel 2002, o ascoltare "Half Time",  con la  Winehouse che evoca l'atmosfera della domenica mattina, con la luce che oscilla attraverso le tapparelle  su un sensuale groove jazz-soul degli anni '70 e ancora sentirla cantare una delle mie canzoni preferite “"Will You Still Love Me Tomorrow" delle Shirelles, mi ha regalato vere emozioni. Poi c'è "Between the Cheats", dai tentativi abortiti di Amy Winehouse di registrare un terzo album con il produttore Salaam Remi nel 2008. Una ballata di 6/8 R & B vecchio stile, che  distilla perfettamente il matrimonio tra lo stile soul classico e lo stile unico della cantante..poi arriva Valerie, uno dei preferiti del jukebox di Amy, la versione originale del tempo più lento del singolo post Back to Black di Mark Ronson e ancora “The Girl from Ipanema,  la prima canzone che la diciottenne Amy ha cantato quando è andata a Miami per registrare con Remi. Meno divertenti e meno perdonabili sono alcuni dei "tocchi" di produzione di Remi, in particolare una dissolvenza vocale nella demo del 2006 Wake Up Alone  e una canzone del rapper americano Nas su un canzone altrimenti adorabile se vocalmente indistinta, Like Smoke. Amy Winehouse era un talento in formazione: il suo album di debutto, Frank (2003), era promettente ma imperfetto: il suo accattivante mix di brasserie londinesi e pop era minato dal suo modo di cantare eccessivamente educato e da un insicuro tocco di songwriting. Con Back to Black (2006), con l'aiuto del produttore Mark Ronson e di una pila di vecchi 45 giri degli Shangri-Las ha registrato canzoni bellissime , divertenti , “piene” sull'amore e la dipendenza. Ma lei stava ancora trovando la sua strada come cantante e cantautrice quando morì. Su Lioness, ci sono affascinanti richiami su ciò che è stato.. Ma è difficile non credere che Amy Winehouse sia morta con il suo miglior lavoro di fronte a lei. Non sentiremo mai i dischi che avrebbe potuto cantare e questo fa male al cuore. 

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