Ingredienti per 16 cestini
- 300 g Melanzane lunghe
- 300 g Zucchine
- 1 peperone giallo
- 1 peperone rosso
- 1 Cipolla rosse di Tropea
- 50gr Aceto di vino rosso
- 30 g Zucchero
- 30 g Sale grosso
- 50 gr Olio extravergine d'oliva
- 2 rotoli di Pasta sfoglia
- Sale fino q.b.
- Pepe nero q.b.
- un uovo
Lavate tutte le verdure sotto abbondante acqua fresca corrente.
Spuntate le melanzane e tagliatele a cubetti , poi sistemateli a strati in un
colapasta posto su una ciotola ,spargendo del sale grosso tra uno strato e
l’altro .Coprite con un piatto e appoggiate sopra un peso in modo che le
melanzane rilascino l’acqua di vegetazione lasciate riposare per 30 minuti.
Trascorso il tempo necessario, sciacquate le melanzane dal sale in eccesso
sotto acqua corrente , poi asciugatele con un canovaccio. Spuntate le zucchine,
tagliatele e rondelle e poi a dadini . Ripetete lo stesso procedimento con i
peperoni. In una padella antiaderente fate appassire la cipolla affettata
finemente con metà dose di olio a fuoco basso, poi aggiungete le zucchine e i
peperoni, facendoli cuocere per 10 minuti, aggiungete sale e pepe.
In un’altra padella fate scaldare l’olio, quindi fate cuocere
le melanzane a dadini per 3-4 minuti .
Quando le due preparazioni saranno pronte unitele e
mescolate il tutto aggiungendo lo zucchero. Versate l’aceto e lasciatelo
evaporare a fuoco medio per 3-4 minuti dopo di che spegnete e lasciate
raffreddare. Nel frattempo preparate i cestini: stendete la pasta sgoglia e
ricavatene con un coppapasta dei cerchi dal diametro di circa 15 cm e
sistemateli all’interno di formine in alluminio arricciando, i bordi a mo’ di
cestino. Spennellate i dischetti con l’uovo quindi infornateli in forno statico
preriscaldato a 200° per 15 minuti (o a 180° per 8-10 minuti se in forno
ventilato). Una volta pronti lasciate raffreddare i cestini, poi sformateli e riempiteli
con un paio di cucchiai della caponata che avete preparato..
Song "Whole Lotta Loving" Fats Domino
Fats Domino è stato uno degli hitmaker più consistenti degli anni Cinquanta
e una delle figure più influenti nella storia del rock'n'roll. Fin dal suo
esordio fu chiaro che non era sua intenzione incarnare l’eroe rock ribelle e
dannato. Fats voleva solo fare musica e intrattenere. E lo faceva alla grande
mescolando le inflenze creole con il soul, il cajun e il rock. Dall’ aprile
1950 alla fine del 1960, Fats ha avuto 58 canzoni nella Hot 100, 18 delle quali
ha superato il milione di copie vendute. Antoine "Fats" Domino è nato
a New Orleans il 26 febbraio 1928. E’ stato l'unico dei fratelli che ha
mostrato un vero interesse per la musica e ha avuto la fortuna di godere del
sostegno di un cognato, il chitarrista Harrison Verrett, che ha finanziato i primi
studi musicali di Domino e gli insegnò
le basi per suonare il pianoforte. Il ragazzo ha imparato rapidamente e dieci
anni ha dato il suo primo concerto pubblico. Da allora Antoine non ha mostrato
alcun interesse per altra cosa che non fosse la musica. A quattordici anni ha
lasciato la scuola per lavorare in una fabbrica di giorno e suonare il
pianoforte in un locale di notte. Il primo lavoro professionale è stato all' Hideway Club con il gruppo del bassista Billy Diamond. Fu Diamond che lo
soprannominò “Fats”. Alla fine degli anni Quaranta, mentre si esibiva all’
Hideway, Domino ha attirato l'attenzione di Dave Bartholomew, leader di un
gruppo e noto arrangiatore, che lo mise in contatto con Lew Chudd dell’ Imperial
Records. E’ stato "amore a prima vista" e nel 1949 Domino firmò con
la casa discografica. Come tutti i musicisti di New Orleans, Domino è stato
veramente un prodotto della sua città, anche se più tardi ha sostenuto che le sue
uniche influenze furono pianisti boogie classici, come Meade Lux
Lewis, Pete Johnson e Albert Ammons. La città era un focolaio di pianisti, come
Roy Byrd chiamato Professor Longhair, Paul Gayten, Joseph Pleasen, noto come
Smilin 'Joe, Leon T. Gross, chiamato Archibald, Salvador Douchette, Edward
Santineo, Walter " Fats" Pichon e James Booker. Queste erano le basi,
ma Fats ha cominciato a sviluppare nuovi suoni ispirati alla tradizione di New
Orleans. La prima sessione di registrazione per la Imperial iniziò il 10
Dicembre 1949 presso il leggendario J & M Studios di Cosimo Matassa. Tra le
canzoni registrate c’era 'The Fat Man', che fu la prima hit di Domino e il suo
primo successo di un milione di copie. 'The Fat Man' era una sorta di
divertente auto-presentazione: “They call, they call me the fat man 'Cos I
weight two hundred pounds". 'Fat Man' era un adattamento di 'Blues di
Junker', una canzone che parla di tossicodipendenza, che aveva fatto parte del
repertorio di Domino durante la sua permanenza a Hideway Club. Fats era
personaggio – ed è stato così per tutta la sua carriera - che sprigionava
immediata simpatia; dall’aspetto bonario era sempre sorridente e riservato, e
non ha mai avuto bisogno di forzare i propri atteggiamenti per suscitare
l’entusiasmo del pubblico che assisteva alle sue esibizioni. La gente voleva da
Domino il Rock’n’Roll anche se a lui piaceva definire la sua musica Rhythm
& Blues. Per molto tempo Domino ha continuato a sfornare singoli di
successo per la Imperial Records, vivaci e divertenti, che puntualmente
raggiungevano i primi posti delle classifiche di vendita; “Every Night About
This Time” (1951), “Goin’ Home” #1 nel 1952, “Please Don’t Leave Me”, “Goin’ To
The River” nel ’53. In effetti il Rock’n’Roll sarebbe espoloso nel 1955 ma nulla
ci impedisce di affermare che lo spirito di questa nuova musica fosse già ben
evidente nei dischi di Fats precedenti a quella data fatidica . E sono proprio
del ’55 altri tre grossi successi come “Ain’t That A Shame” (che conquista le
classifiche pop), “All By Myself”, "Whole lotta Loving" e “Poor Me”
mentre invece sono dell’anno successivo “I’m In Love Again”, “Blueberry Hill” e
“Blue Monday”, e del ’60 è “Walking To New Orleans”, un pezzo che a differenza
degli altri tipici del repertorio di Fats è una ballata più soul e malinconica.
Cosa senza precedenti: tutti e 22 i dischi incisi per la Imperial furono hit su
entrambi i lati, cioè sia la canzone incisa sul lato A che quella sul lato B
(44 canzoni in tutto) entrarono in classifica. Poi però quando nel 1963 Fats
passò alla ABC-Paramount la sua stella si affievolì, anche per via dei tempi (e
i gusti della gente) che stavano cambiando e la British Invasion era alle
porte. Ma Domino era oramai una leggenda e ha continuato ad incidere dischi
fino al 1970, pur senza ottenere il successo di un tempo, e a tenere concerti
per la gioia dei suoi numerosi fan.
Continuò a fare concerti dal vivo molto seguiti per vari
decenni e gli è stata riconosciuta una grande influenza sulla musica degli anni
sessanta e settanta dagli stessi artisti dell'epoca: il pezzo Lady Madonna dei
Beatles venne scritto da John Lennon e Paul McCartney per emulare lo stile di
Fats Domino.
Domino riuscì a tornare in classifica per l'ultima volta nel
1968, ironia della sorte, con una cover di Lady Madonna dei Beatles, che
comparve al #100 per due settimane consecutive.
Negli anni
ottanta Domino decise che non avrebbe più lasciato New Orleans, godendo di una
buona rendita per via dei diritti d'autore e non amando viaggiare, dichiarò che
non avrebbe potuto trovare un cibo migliore da nessun altra parte. Non lo
dissuasero dal suo proposito nemmeno l'ingresso alla Rock and Roll Hall of Fame
ed un invito a suonare alla Casa Bianca. Fats Domino oggi ha 89 anni e si sta
godendo una meritata pensione dopo essere miracolosamente sopravvissuto alla
devastazione dell’uragano Katrina che gli ha fatto perdere la casa e tutto ciò
che aveva compreso decine di dischi d’oro e premi alla carriera. Dopo l’urgano
ha deciso di tornare sulle scene per la sua città e per dimostrare che l’anima
musicale della sua New Orleans non era stata cancellata..
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