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domenica 16 luglio 2017

Girelle con spinaci e ricotta al forno.



Questa ricetta è una rivisitazione dei classici cannelloni al forno. Ho pensato che trasformarli in girelle e di condirli con una salsa di pesto e besciamella per rendere il piatto più scenografico e gustoso!

Ingredienti:
  • 4 uova
  • 400 gr di farina 00
  • 400 gr di spinaci lessati
  • 200 gr di ricotta fresca
  • 50 gr di parmigiano grattugiato
  • 200 gr di prosciutto cotto
  • 500 gr di pesto
  • 150 gr di besciamella
  • 1/2 cipolla bianca
  • 1 spicchio d'aglio
  • 3-4 foglie di basilico
  • sale q.b.
  • olio q.b.


 Ingredienti per la besciamella:
  • 100 gr di burro
  • 100 g farina 00
  • 1 pizzico di sale fino
  • Noce moscata da grattugiare q.b.
  • 1 lt di latte intero

Su una spianatoia disponete la farina a fontana, riempiti il centro con le uova. Amalgamate il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo, e lasciatelo riposare, coperto con un panno per 30 minuti.
Preparate la besciamella: mettete a scaldare in un pentolino il latte (il latte deve essere fresco e intero) a parte fate sciogliere i 100 g di burro a fuoco basso poi spegnete il fuoco e aggiungete i 100 g di farina tutta in una volta mescolando con una frusta per evitare la formazione di grumi. Poi rimettete sul fuoco dolce e mescolate fino a farla diventare dorata. Avrete così ottenuto una roux ; aromatizzate il latte con la noce moscata e un pizzico di sale (potete fare queste operazioni anche come ultimo passaggio, quando la besciamella sarà pronta); versate poco latte caldo sul roux per stemperare il fondo ,poi unite anche il resto, mescolando energicamente il tutto con la frusta. Cuocete 5-6 minuti a fuoco dolce finché la salsa si sarà addensata e inizierà a bollire. Con questa ricetta otterrete una densità media ; se volete una besciamella più liquida dovrete diminuire la dose di burro e farina; per una besciamella più densa dovrete al contrario aumentare la dose di burro e farina.
Con il mattarello tirate una sfoglia sottile.
Tritate la cipolla, fatela appassire in una padella, quindi ripassate gli spinaci che avrete ben strizzato. Salate e fate insaporire per 10 minuti.
Preparate il ripieno: in una ciotola mescolate le spinaci con la ricotta schiacciata e il parmigiano, amalgamando bene il tutto.
Tagliate la sfoglia in due rettangoli delle stesse dimensioni. Disponete in uno strato il ripieno di spinaci. Arrotolate la pasta su sè stessa formando due rotoli ripieni. Avvolgete ogni rotolo su un telo di stoffa (es: un tovagliolo), legate le due estremità con dello spago da cucina formando due grosse caramelle.
Portate ad ebollizione abbondante acqua salata e cuocete i due rotoli per circa 20-25 minuti.
Togliete i rotoli di pasta dall'acqua, tagliateli a fette in modo da ottenere delle girelle  di circa 1,5 cm, quindi disponentele su una pirofila dove avrete precedentemente versato metà del pesto con la besciamella. Coprite le girelle con il resto della salsa ed infornate a 200° per circa 15 minuti.

Servite ben caldo.

Album : "Hu Huh Her" PJ Harvey



Uh Huh Her, è il sesto album della dea Polly Jean. Il titolo è crudo. Gutturale ed enigmatico, Uh Huh Her non vuol dire niente. E potrebbe voler dire un sacco di cose.. È come se PJ Harvey, abbia guardato se stessa e i  sui modi sofisticati e cosmopoliti di “Stories From The City, Stories From The Sea” , e si fosse vergognata. Ha reagito togliendo il trucco, purificandosi di finiture e immergendosi in una grotta profonda per riconsiderare le cose. Ha voluto fare tutto da sola -composizione, produzione, registrazione, missaggio - e ha suonato tutti gli strumenti, con il solo aiuto di Head come assistente al mixing e di Rob Ellis per l'esecuzione delle parti di batteria e percussioni. Ne è scaturito un disco di demo (la stessa PJ ha ammesso di aver voluto conservare le registrazioni iniziali), ma sufficientemente curati da sembrare un prodotto finito. Una raccolta di confessioni in lo-fi, tenute assieme soprattutto dalla voce di Polly Jean, assurta ormai a un livello di maturità espressiva ragguardevole, e da un inconsueto mix di strumenti acustici ed elettronici Un alternarsi di slanci viscerali e ballate dolenti, all'interno delle dodici battute del blues.
In questo lp la musica di Pj Harvey si è ritirata nuovamente in semplicità primordiale su canzoni come "Who The Fuck?". Qui, i tamburi scheletrici si avvicinano con l'urlo distorto di Pj e con una linea di chitarra con una mente propria, superando gli White Stripes e Yeah Yeah Yeahs (due band che si sono fortemente ispirate a lei ) nel minimalismo punk-blues.
Si arriva al folk di "The Pocket Knife"dal  testo minaccioso" "Please don't make my wedding dress/ I'm too young to marry yet/ Can you see my pocket knife?/ You can't make me be a wife". mentre in "the Disperate kingdom of love" - uno dei pezzi più romantici di Uh Huh Her  puoi sentire il suo trasporto mentre racconta “ your mysterious eyes will not help you”
La vergogna, naturalmente, non è nulla di nuovo a Harvey. Le speranze gemelle del desiderio e della vergogna sono da tempo i punti di forza del suo lavoro, e in "Shame" riesce a cristallizzare perfettamente l’unione delle due. "La vergogna è l'ombra dell'amore", geme Pj, come in un restrittivo destino che accompagna la sua vita. Il contrasto tra il liquido abbandono nella voce di Harvey e la limitazione della musica è sublime. "It’s You"  rivela ancora più dispiacere che l'amore può esercitare, come fa in "The Darker Days Of Me And Him". «Voglio una terra dove nessuno è mai conosciuto», conclude infine. La felicità misurata “Stories from the City, Stories From the Sea” sembra averla abbandonata, lasciandosi dietro  solo una breve, serena strumentale "The End". È dedicata alla fine della storia con Vincent Gallo, all’epoca fiamma a della Harvey.
Per molti “Uh Huh Her” è un album di secondo livello, in cui PJ si è divertita a rivisitare suoni e idee dalle sue vecchie chitarre. Per me è un disco estremamente potente  che contiene più prospettive, personaggi e angoli di fotocamera che forse qualsiasi album PJ. E la lussuria, la rabbia, il male e la fiducia fanno nuovamente la loro danza senza tempo.

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